Anche una ricerca realizzata da NPD Group conferma quello che gli utenti più informati sanno da tempo: i netbook non sono notebook dal prezzo più basso.
Però non tutti i consumatori sono aggiornati e magari non conoscono i “trucchetti” del marketing applicati alla vendita di un prodotto informatico. La loro attenzione viene (purtroppo) attirata quasi esclusivamente dal prezzo.
Anche se il campione degli intervistati non è molto rappresentativo (circa 600), i risultati sono molto interessanti. Ad esempio, il 60% degli utenti si è accorto di aver sbagliato acquisto, credendo di trovare in un netbook le stesse funzionalità di un notebook.
Le ragioni che portano all’acquisto di un netbook sono principalente due: il prezzo (41%) e la portabilità (59%). Ma stranamente, circa il 60% ha ammesso di utilizzare il netbook esclusivamente in casa. Ovviamente non è detto che portabilità significhi utilizzo fuori casa; infatti, nulla vieta di portare il netbook in camera da letto, in soggiorno e, perché no, anche in bagno, magari per consultare una pagina Web, trovare una ricetta o ascoltare un MP3.
Secondo Stephen Baker, vicepresidente delle analisi industriali di NPD, per aiutare i consumatori nella scelta, produttori e rivenditori non dovrebbero pubblicizzare le funzionalità che potrebbero convincere gli utenti che un netbook può sostituire un notebook, ma mettere in risalto le caratteristiche di mobilità e portabilità, e la necessità di un PC aggiuntivo.
Per distinguere meglio i netbook dai tradizionali notebook, i produttori dovrebbero riposizionare l’offerta in modo da renderli unici. Alcune soluzioni proposte dallo studio di NPD sono l’utilizzo di sistemi operativi diversi da Windows XP, come Google Android, e l’adozione di display touchscreen, molto richiesti dai consumatori.