Google ha deciso di eliminare la “frammentazione” di Android. Il primo passo è stato quello di ritardare il rilascio del codice sorgente di Android 3.0 Honeycomb, bloccando qualsiasi tentativo di realizzare versioni personalizzate del sistema operativo. Il passo successivo sarà quello di integrare in un’unica base di codice le tre versioni per smartphone, tablet e Google TV.
Android è ormai il sistema operativo più utilizzato in assoluto. Negli Stati Uniti è stato scelto da un terzo dei possessori di smartphone, ma ci sono diversi problemi da risolvere. Innanzitutto, trattandosi di un progetto open source, i produttori possono modificare l’interfaccia utente. Questo però provoca ritardi nella distribuzione degli aggiornamenti, in quanto è necessaria una fase di test aggiuntiva.
A differenza di Apple iOS e Microsoft Windows Phone 7, c’è più libertà nella scelta dell’hardware e nella pubblicazione delle applicazioni. I software sviluppati per una determinata versione di Android, come si lamentano gli sviluppatori, potrebbero non essere compatibili con le versioni successive; inoltre, la proliferazione degli store alternativi obbligherebbe gli sviluppatori a pubblicare la stessa app su diversi siti.
La parola d’ordine per Google quindi sarà convergenza: a partire da Android Ice Cream, il codice sorgente sarà unico per Google TV, smartphone e tablet. Ciò consentirà l’eliminazione delle applicazioni duplicate, l’incremento della velocità di sviluppo e la risoluzione più rapida dei bug. Inoltre, le applicazioni saranno cross-platform.