Tiscali, quarto gestore italiano della banda larga, con circa il 5% della quota di mercato, ha dichiarato di aver concluso con successo l’offerta in opzione relativa all’aumento del capitale sociale.
Durante il periodo di offerta in opzione, iniziato il 14 Gennaio 2008 e terminato il 1 Febbraio 2008, sono state sottoscritte il 97,85% delle azioni ordinarie di nuova immissione per un controvalore pari a circa 147 milioni di euro.
Il fondatore Renato Soru ha mantenuto la parola sottoscrivendo la quota di competenza del 25%, delle nuove azioni Tiscali, impegnandosi così a versare circa 37 milioni di euro nelle casse della società.
Tiscali risulta attraente per diversi fattori; ricordiamo che l’estate scorsa l’azienda sarda ha completato l’acquisizione della britannica Pipex per 270 milioni di euro, l’internet Tiscal UK è divenuto quindi il quarto operatore inglese nel broadband con il 15% della quota di mercato.
Inoltre, l’azienda sarda, ha in dote circa 500 milioni di crediti fiscali. Queste risorse non sono ancora utilizzabili dal gruppo, ma sicuramente farebbero gola ad un potenziale acquirente.
L’ultima caratteristica, che la rende una preda ideale, sono le dimensioni; il gruppo capitalizza 550 milioni di euro ed è circondato da colossi, sia nazionali che europei, quali Telecom, Vodafone, Wind e Swisscom (che controlla Fastweb), pertanto l’idea di un possibile acquirente per Tiscali non è del tutto da scartare.