Stando ai dati diffusi dall’ISTAT, in Italia la bicicletta resta il mezzo più pericoloso da utilizzare per spostarsi, con il più alto indice di mortalità in assoluto. Partendo da questo presupposto l’esperto telaista Giovanni Pelizzoli e la studentessa Alice Biotti hanno dato vita alla prima smart bike concepita appositamente per garantire un elevato livello di sicurezza ai ciclisti, grazie all’impiego di componenti tecnologiche perfettamente integrate.
Nasce così la Samsung Smart Bike, nel contesto del progetto Samsung Maestros Academy, il cui obiettivo principale è quello di insegnare ai giovani le competenze dell’artigianato italiano. La bici è equipaggiata con quattro laser che segnalano in anticipo il suo arrivo agli altri guidatori, un sistema GPS per raccogliere informazioni su quali percorsi bisognerebbe convertire in piste ciclabili il prima possibile e un telaio capace di assorbire le vibrazioni più dannose, a beneficio del comfort. Il concept, mostrato nel filmato ufficiale visibile in streaming di seguito, è stato presentato di recente durante la manifestazione Design Week 2014 di Milano.
Dall’incontro tra il maestro Giovanni Pelizzoli, telaista di fama internazionale e una giovane studentessa di Samsung Maestros Academy, Alice Biotti, nasce Samsung Smart Bike. La prima bicicletta che protegge il ciclista con i suoi dispositivi di sicurezza, controllabili da uno smartphone. Un telaio innovativo che neutralizza le vibrazioni più dannose per il corpo, quattro laser che segnalano la presenza del ciclista agli altri guidatori e un sistema di GPS integrato per segnalare quali percorsi convertire in piste ciclabili con urgenza. Questa è Samsung Smart Bike, la perfetta sintesi tra futuro e tradizione, già presentata con successo durante la Milan Design Week 2014.
Il cuore hi-tech della bicicletta comprende anche un modulo WiFi, Bluetooth, una scheda Arduino e una fotocamera digitale, quest’ultima utile per mostrare in tempo reale sul display dello smartphone cosa avviene alle spalle del ciclista. Ovviamente, tutto è controllabile da dispositivi mobile. I laser, invece, servono per proiettare una sorta di pista ciclabile luminosa, che aiuta le altre persone presenti sulla strada a rispettare le distanze di sicurezza.