Creative Commons, progetto nato con lo scopo di fornire al popolo del Web una più semplice via di accesso a contenuti di pubblico dominio, si arricchisce di un nuovo strumento: tramite un annuncio sul sito ufficiale, infatti, si legge della nascita del Public Domain Mark, una nuova idea indirizzata prevalentemente ai contenuti privi di copyright.
La licenza Creative Commons, infatti, nonostante permetta la riproduzione e in certi casi anche la modifica delle creazioni altrui, risulta essere comunque un copyright. Il Public Domain Mark, invece, permette di etichettare un qualsiasi contenuto digitale come di pubblico dominio, accessibile a chiunque, ed esente da copyright. In questo modo chiunque realizzi un’opera da distribuire nel Web, sia essa una foto, un video, un testo o quant’altro, può rinunciare al diritto d’autore in nome del bene comune.
Diane Peters, uno dei pezzi grossi nell’organizzazione di Creative Commons e autrice dell’annuncio ufficiale, sottolinea l’enorme contributo dato da questo nuovo strumento per rintracciare più rapidamente contenuti privi di copyright in rete. «Il Public Domain Mark rende più chiaro a insegnanti e studenti, artisti e scienziati, che sono liberi di riutilizzare il materiale trovato. Il suo rilascio porta benefici a chiunque desideri di costruire qualcosa tramite il vasto repertorio di informazioni condivise per il pubblico dominio».
Il primo nome che entrerà a far parte della lista di coloro che utilizzano la nuova licenza è Europeana: il progetto di quella che rappresenta una delle più ampie librerie digitali al mondo è quello di condividere entro la metà del 2011 milioni di contenuti tramite il Public Domain Mark, al fine di fornire a chiunque ne abbia bisogno le informazioni necessarie per procedere senza ostacoli nel proprio lavoro. L’annuncio ufficiale di tale iniziativa avverrà tra domani e dopodomani, durante la Europeana Open Culture 2010 Conference.
Lo stato attuale della licenza prevede che per essere applicata ad un qualsiasi contenuto questo debba essere privo di copyright in tutto il mondo. Il prossimo passo prevede la possibilità di utilizzarla anche per materiale senza diritto d’autore solo in alcuni Stati, così da ampliarne il raggio d’azione e favorire maggiormente la moltiplicazione dei contenuti liberi tra l’utenza del Web.