Una Nikon EM per la fotografia stereo

La fotografia stereoscopica non è un invenzione recente, già nella prima metà del ‘900 aveva avuto un periodo di successo, oggi grazie alla diffusione dei televisori “3D” e dei cinema attrezzati per le proiezioni stereoscopiche è tornata ed essere sulla bocca di molti; Fujifilm nel 2009 ha lanciato la prima fotocamera digitale “3D” di fascia consumer ma c’è chi, molto prima che tornasse di moda la stereoscopia, ha realizzato artigianalmente una reflex “3D”.

Il tedesco Andreas Petersik nel lontano 1998 ha tagliato e unito 2 Nikon EM realizzando una fotocamera davvero incredibile. Le macchine sono state smontate completamente, la struttura metallica intera è stata tagliata ed incollata con precisione, è stato rimosso prisma, specchio ed esposimetro da una delle due reflex (per ridurre il peso), sono stati sincronizzati gli otturatori e i sistemi di carica degli stessi con collegamenti elettronici e meccanici, infine sono state accoppiate meccanicamente le ghiere diaframmi, zoom e messa a fuoco dei due Nikkor 28-85mm in modo da non dover riportare manualmente le impostazioni sulla seconda lente. Il geniale Petersik in 150 ore di lavoro è riuscito a dare vita alla “Nikon EM3D”, una reflex del peso di circa 2,5 kg (lenti comprese) in grado di esporre 18 coppie di fotogrammi e quindi 18 fotografie stereoscopiche su di un rullino 135. Trattandosi di fotografie analogiche era necessario stamparle affiancate o affiancare le due diapositive (in base al tipo di pellicola usata) e utilizzare uno stereoscopio per poterle vedere in “3D”.

Non è certo una notizia dell’ultima ora o una tecnologia per il futuro ma personalmente ho ritenuto molto interessante, specialmente sotto il profilo tecnico, questa reflex non convenzionale. Invito i più curiosi a leggere la descrizione dettagliata sul sito dalla “New Zealand Stereoscopic Society”.

Via | Stereoscopic Photography

Fotocamera stereoscopica artigianale