Si può sintetizzare in questo modo il mondo del web 2.0, un mondo in cui il mondo delle aziende cerca di contattare gli utenti e fornire servizi sempre più puntuali e user-centric.
Mi vorrei soffermare solo sull’utilizzo di tecnologie e ideologie web 2.0 nel settore aziendale. Il contenuto del sito viene pilotato dall’azienda e dalla tipologia di servizio, l’utente risponde creando contenuto e valore.
Ma dove sta il difetto del gioco?
A parte quelle che sono le statistiche sulla partecipazione reale degli utenti, se si fa una piccola analisi gli unici servizi che sono attivi e frequentati sono quelli dove l’azienda completa il ciclo di vita dell’informazione rispondendo all’utente.
I papers sono ormai diventati “merce rara e d’élite” orientati sicuramente a un target elevato, per chi vuole e cerca approfondimenti.
Il social network è agile, veloce e immediato, nonché altamente contestualizzato: a domanda segue la risposta, o meglio, a intervento segue un altro intervento con un’alternanza veloce di utenza e azienda.
Si tratta di un’inversione di tendenza dove il valore di un’azienda viene misurato su quanto è in grado di intervenire e non su quanto riesce a nascondere o su quante informazioni è in grado di gestire autonomamente e in via esclusiva.
Non è un caso che “piccole innovazioni” abbiano fatto clamore: il direct2Dell (prettamente orientato al supporto) e vorrei aggiungere BBC o un giornale francese come 20minutes.fr