+2% nell’ultima seduta, +7% a contrattazioni chiuse: Intel regala una nuova speranza al comparto ICT partorendo una trimestrale al di sopra delle previsioni e spianando la strada ad un temporaneo rasserenamento tra le nubi della crisi economica. Gli occhi erano tutti puntati su Intel per vari motivi: non solo era la prima trimestrale del comparto ad essere presentata, infatti, ma il gruppo è anche il miglior elemento per il monitoraggio dell’andamento delle vendite di pc.
Chiaro e significativo l’incipit del New York Times, quasi un respiro di sollievo: «Il periodo più buio della storia dell’industria del computer potrebbe essere terminato». A conti fatti il rallentamento sarà stato molto più grave di quello dello scoppio delle “dotcom”, ma ora i segnali della ripresa sembrano farsi concreti. E si parte da Intel, dagli 8 miliardi di dollari di entrata nel trimestre di riferimento e dai 700 milioni in surplus rispetto alle attese degli analisti. Un anno fa le entrate erano pari a 9.5 miliardi di dollari, ma erano altri tempi. Anche le prospettive per il trimestre in corso superano quelle previste: 8.1/8.9 miliardi, contro i 7.81 annunciati da Thomson Reuters. L’introito netto assomma a 1 miliardo contro gli 1.6 dell’anno precedente
Paul Otellini, CEO Intel, sembra aver avuto ragione: il peggio è passato e il gruppo ha già toccato il fondo nei mesi scorsi. Il comparto è oggi trainato dall’utenza consumer, la quale non ha abbandonato l’acquisto proiettando sui netbook e sui laptop di bassa fascia i propri interessi. Ottimi i risultati dall’area asiatica, mentre il mondo dell’impresa rimane in attesa prima di rivedere le proprie strumentazioni. A tal proposito una possibile leva in grado di sbloccare gli investimenti (ove questi ultimi saranno possibili) sarà l’arrivo di Windows 7: previsto per il prossimo Ottobre, il sistema operativo potrebbe cancellare le ombre di Vista ed incoraggiare all’upgrade dimenticando una volta per tutte Windows XP. Dell si dice convinta della cosa: nei prossimi mesi le vendite dei pc tornerà a livelli più consoni e l’intero comparto potrà giovare della ripresa. Le prossime trimestrali, pertanto, dovrebbero riflettere questa prospettiva.
L’andamento delle azioni riflette ovviamente il ritmo di vendite e non il risultato netto, il quale passa quindi in secondo piano. Ma sotto questo punto di vista per Intel anche l’ultimo trimestre si chiude in negativo: la multa da 1.45 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea a Intel porta infatti i conti a -398 milioni.