Kyle Hounsell, Kristine Bunker e David Donghyun Kim sono tre studenti del MIT (Massachusetts Institute of Technology). È loro l’idea di creare una stampante 3D piuttosto particolare: anziché creare forme solide sfruttando filamenti e polimeri di ABS o PLA, la sua struttura è pensata in modo da creare un cremoso e gustoso gelato. In altre parole, la tecnologia al servizio del gusto.
Il progetto è stato portato avanti nel corso di un semestre scolastico, sotto la guida del prof. John Hart, che ha chiesto ai suoi allievi di pensare ad un impiego originale per il metodo di produzione additiva: quello immaginato dai tre studenti sicuramente lo è. Il funzionamento è piuttosto semplice. Dall’alto viene estruso l’impasto del gelato in forma liquida, depositato sul piatto sottostante con un movimento che può riprodurre una qualsiasi forma. Dopodiché, grazie all’impiego dell’azoto liquido, la temperatura del composto è abbassata fino a ottenere la consistenza voluta.
Abbiamo pensato di realizzare questa stampante perché vogliamo creare qualcosa di divertente con una tecnologia sempre più diffusa, in modo da attirare l’attenzione dei più piccoli. Pensiamo sia molto importante creare curiosità nelle nuove generazioni, così da spingerli ad interessarsi alla scienza e alla tecnologia per ridefinirne nuovamente i confini in futuro.
La stampante 3D utilizzata come base per il progetto è il modello Solidoodle. Non si tratta certo di un progetto con fini commerciali: al momento quello realizzato dai tre studenti altro non è che un prototipo, utile comunque per dimostrare una volta di più la versatilità della tecnologia, ormai utilizzata in pressoché qualsiasi ambito.
Abbiamo mangiato davvero molto gelato durante la progettazione della macchina, specialmente nel corso delle nottate in cui il gelato ha costituito sia lo spuntino di mezzanotte che la colazione. È stato un grande progetto e ci siamo divertiti molto nel portarlo avanti.