Le cosiddette driverless car (o self-driving car), ovvero le vetture in grado di guidare senza l’intervento di un conducente in carne ed ossa, rappresentano una delle tecnologie più interessanti e innovative di cui si discute oggi in ambito automobilistico. Anche Google è impegnata nella progettazione di un proprio modello, già avvistato durante la fase di test in alcuni stati americani. Quello che dovrebbe costituire un significativo passo in avanti per quanto riguarda la sicurezza in strada potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Lo hanno dimostrato con un esperimento Charlie Miller e Chris Valasek, programmatori premiata dall’agenzia DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency). I due sono riusciti a mettere in luce come sia possibile impadronirsi dei comandi di un’auto tramite un’operazione di hacking, arrivando a rendere del tutto vano qualsiasi azione compiuta da parte di chi si trova sul sedile del conducente: è ad esempio possibile disabilitare i freni, ruotare improvvisamente il volante, suonare il clacson e addirittura stringere le cinture con una forza notevole. Il ruolo della cavia nel filmato seguente, a bordo di una Toyota Prius, è toccato al giornalista Andy Greenberg della redazione Forbes.
Uno scenario di certo inquietante, ma decisamente improbabile oggigiorno. Difficile non accorgersi della presenza di qualcuno seduto sul sedile posteriore intento ad armeggiare con un notebook, così come per interfacciarsi ai comandi di una quattro ruote sono necessarie diverse ore di lavoro. Con l’elettronica e la gestione delle componenti sempre più delegate a centraline e software, è però possibile immaginare che in futuro un “attacco” di questo tipo possa essere messo a segno anche in modo maggiormente discreto, forse addirittura in modalità wireless o da remoto.
La palla passa ora nelle mani delle case automobilistiche, che sono chiamate a far tesoro dei suggerimenti forniti da programmatori come Miller e Valasek, impegnandosi ancora più a fondo in modo da scongiurare il rischio che situazioni di questo tipo si possano verificare nel mondo reale e non solo nei film d’azione.