Si chiama DOI, fa capo a livello europeo ad una società di registrazione chiamata mEDRA e di gestione tutta italiana in collaborazione con l’AIE (Associazione Italiana Editori). Il DOI altro non è se non un codice in grado di identificare univocamente un oggetto digitale di qualunque tipo e di poterne così reperire istantaneamente l’autore ed altre informazioni. Il sistema verrà gestito presso i locali della Cineca di Bologna e la registrazione avverrà presso la stessa AIE, omologa della SIAE in ambito di editoria e prodotti multimediali e on-line.
Per “oggetto digitale” si intende qualunque tipo di file, dal testuale al musicale, dall’immagine al videoclip. Ciò significa che ogni singolo file della rete è potenzialmente detentore di un proprio DOI, previa registrazione presso l’autorità competente. La peculiarità della registrazione sta nel fatto che non si comunica un semplice riferimento (l’URL della risorsa), ma va depositata bensì la risorsa stessa. Dunque non si registra un semplice indirizzo, ma è il contenuto stesso del file ad essere oggetto del deposito: ciò permette lo spostamento dei file sulla rete senza che ne venga compromessa l’identificazione.
Uno dei maggiori vantaggi del DOI, oltre all’identificazione permanente dei diritti d’autore sui file, è un’informativa molto ricca sulle risorse non più disponibili. Il classico errore “404”, indice di non reperibilità della risorsa cercata, sarà infatti arricchito di informazioni quali l’autore della risorsa, le caratteristiche della stessa ed altre informazioni utili al reperimento di quanto desiderato.
Il progetto si rivela molto ambizioso e, nato nato sotto l’ala protettrice di nomi altisonanti quali Microsoft e Adobe, porta in sè una forte ondata innovativa. A Novembre è prevista la partenza ufficiale del progetto.