La Anti-Spyware Coalition è una delle risposte più serie e concrete che la piaga dello spyware abbia trovato negli ultimi mesi: il fenomeno, ormai uno dei «problemi principali di Internet», si è rivelato ostico soprattutto a causa della difficile interpretazione delle varie tipologie e sfumature con cui si manifesta. Una coalizione formata da grandi nomi è dunque l’intervento più opportuno, ed ora il primo passo è stato compiuto: un documento congiunto evidenzia quelle che sono le conclusioni tratte dopo la prima fase di lavoro ed ora un periodo di consultazione pubblica coadiuverà gli operatori a proseguire nel cammino di intervento.
La deadline è fissata per il 12 Agosto: c’è dunque un mese di tempo per osservare, leggere, giudicare ed eventualmente contestare le conclusioni a cui è giunta la coalizione (il documento è scaricabile dal sito ufficiale: 111Kb in formato .pdf). Il problema dell’omogeneità di giudizio è nuovamente emerso con prepotenza negli ultimi giorni nel momento in cui, sotto il sospetto di un avvicinamento aziendale tra Microsoft e Claria, si è giudicata negativamente una antecedente scelta strategica del ranking interno all’antispyware di Redmond.
Il documento distribuito dalla Anti-Spyware Coalition elenca un completo glossario specificante tutti i più usuali termini utilizzati nell’ambito (Active-X, Adware, Backdoor, Cookie, Dialer, eccetera) e chiarisce altresì le linee di giudizio concordate tra i vari gruppi. Il primo punto è quello sul quale si concentrano le maggiori attenzioni in quanto approfondisce la definizione in sé degli spyware e dei PUP (Potentially Unwanted Program) precisandone le diverse tipologie, le diverse tecnologie utilizzate, i motivi per cui il programma va giudicato negativamente ed i parametri che possono invece eventualmente escludere un applicativo dalla categoria malware.
La forza dell’Anti-Spyware Coalition emerge dall’elenco dei nomi collaboranti al progetto. Tra gli altri si segnalano AOL, Computer Associates, EarthLink, HP, Lavasoft, McAfee Inc., Microsoft, Symantec, Trend Micro, Webroot Software, Yahoo!. Il nuovo gruppo nasce sulle ceneri del precedente Consortium of Anti-Spyware Technology Vendors, progetto fallito nel Febbraio scorso in seguito all’abdicazione di alcuni dei principali gruppi reggenti (oggi impegnati nel nuovo esperimento).