Arriva dall’Università di Rochester il sistema per comprimere la musica fino a mille volte più di un MP3. Il professor Marck Bocko sembra sia riuscito, insieme al suo team, a far entrare 20 secondi di un assolo di clarinetto in appena 1 KB.
Lo stesso professore ha spiegato all’International Conference on Acoustics Speech and Signal Processing in corso a Las Vegas che per ottenere una compressione di questo tipo è stato sufficiente immagazzinare la quantità minima di dati necessari per la riproduzione del pezzo.
Non è stato facile, però, visto che l’equipe di Rochester ha dovuto costruire un clarinetto e un musicista virtuali al computer, partendo da tutto ciò che si conosce dello strumento e di come viene suonato.
Inutile sottolineare che il tutto è ancora in fase di studio, e non ci si è ancora imbattuti in qualcosa di più complesso, che comprenda la riproduzione contemporanea di strumenti musicali tradizionali e elettronici, come nel caso della stragrande maggioranza delle canzoni, ma a detta dei ricercatori si è a buon punto per arrivare a qualcosa di concreto nei prossimi tempi.