Secondo uno studio svolto dall’University College di Londra i giovani della “generazione Google“, cioè i nati della seconda metà degli anni ’80 in poi, sarebbero frettolosi e impazienti nell’usare internet, sprecando in parte il valore dello strumento.
Pare riaprirsi il confronto generazionale già alla ribalta delle cronache di recente, di cui Giacomo ha già parlato pochi giorni fa: adulti che accusano i giovani di fare cattivo e superficiale uso della tecnologia.
La celeberrima università sostiene che i giovani quando compiono ricerche sul web pretendono subito risultati pertinenti e guardano solo la prima pagina della SERP, senza approfondire nelle successive laddove la prima pagina non abbia contenuti rilevanti per la nostra ricerca. Si tratterebbe, insomma, di pigrizia mista ad insofferenza.
Problema opposto, dunque, alla generazione dei loro genitori che tende ad usare internet come fosse un testo, cioè leggendolo in ordine dalla prima all’ultima pagina, di fatto vanificando l’utilità degli hyperlink.
E’ chiaro che il modo migliore per navigare e fare ricerche in internet è quello di trarre massimo vantaggio dalla non linearità dello strumento, che ci consente di saltare da un argomento all’altro con la massima facilità, ma allo stesso tempo cercare di sforzarsi di scoprire le vie migliori per ottenere risultati pertinenti.
Spesso vedo, coetanei e no, usare parole chiave assurde per le loro ricerche che palesemente restituiranno risultati per nulla pertinenti o pieni di spam. Se vogliamo, ad esempio, sfondi per il desktop e scriviamo in Google “sfondi” la prima pagina della SERP sarà piena di contenuti non rilevanti o, addirittura spam. E’ quindi il caso di affinare la ricerca, sviluppare un po’ di “fiuto” e avere la voglia di imparare dai propri errori.
Non amo le generalizzazioni e quindi mi trovo nel complesso poco concorde con la conclusione dell’Univeristy College di Londra. Nella mia esperienza personale tra i miei coetanei incompetenti noto più che altro sensazioni di smarrimento e rassegnazione quando non riescono a trovare ciò che desiderano. Viceversa i miei coetanei competenti sanno destreggiarsi e non sono particolarmente impazienti, semmai sono esigenti, come del resto è giusto che sia. Si va su Google per trovare risultati pertinenti, non spam. Se volere una ricerca più precisa e pulita vuol dire essere impazienti, allora sono il primo degli impazienti!