Per lungo tempo si è creduto che la formazione dell’Universo, circa 13,8 miliardi di anni fa durante il Big Bang, avesse avuto luogo circa 100mila anni dopo la creazione della prima molecola. Si tratterebbe di idruro di elio (HeH+) e gli scienziati ritengono sia stata fondamentale per aiutare l’Universo a raffreddarsi prima della formazione delle stelle. Tuttavia, i ricercatori hanno trascorso invano oltre nove decenni alla ricerca di prove di HeH+ nello Spazio, dopo che la molecola era stata scoperta in laboratorio.
Come rivelato però in uno studio pubblicato sulla rivista Nature, un team di scienziati ha finalmente scovato la prova che l’idruro di elio può effettivamente essere trovato nello spazio. La molecola fu prodotta per la prima volta in laboratorio nel 1925, il che portò a una ricerca “decennale” della sua esistenza nell’Universo. I primi segni della sua presenza furono individuati alla fine degli anni ’70, da ricercatori che teorizzarono che HeH+ potesse potenzialmente essere trovato nelle nebulose planetarie – nuvole di polvere e gas formate da stelle simili al sole prima che esplodano come supernove. Uno degli autori dello studio, l’astronomo Rolf Gusten presso il Max Planck Institute for Radioastronomy, ha dichiarato:
La chimica dell’Universo è iniziata con HeH+, ma la mancanza di prove definitive della sua stessa esistenza nello Spazio interstellare è stata per lungo tempo un dilemma per l’astronomia.
Per via della natura opaca dell’atmosfera terrestre, era impossibile rilevare la presenza dell’idruro di elio con i telescopi; così, Gusten e i suoi colleghi hanno fatto uso dello Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) – un jet Boeing “modificato” per avere nella fusoliera di poppa un’apertura che consenta al telescopio di compiere studi astronomici – al fine di trovare prove della molecola. HeH+ è stato scovato in NGC 7027, una nebulosa planetaria distante circa 3.000 anni luce dalla Terra.