Uno schermo 3D in una bolla di sapone

Uno schermo 3D in una bolla di sapone? Presto sarà possibile grazie a tre ricercatori dell'università di Tokyo.
Uno schermo 3D in una bolla di sapone
Uno schermo 3D in una bolla di sapone? Presto sarà possibile grazie a tre ricercatori dell'università di Tokyo.

Se quindici o vent’anni fa il mercato spingeva perso la miniaturizzazione a tutti i costi, oggi il valore aggiunto sembra essere individuato nella sottigliezza dei dispositivi ad alta tecnologia. Telefonini dallo spessore di appena 6mm, macchine fotografiche con lenti pancake, schermi al plasma, tutti sembra andare proprio in questa direzione. Ma quegli oggetti tecnologici che vantano oggi il primato di essere i più sottili al mondo dovranno presto fare i conti con un altro contendente: un particolare display 3D.

Tre ricercatori dell’Università di Tokio, della Carnegie Mellon University e dell’Università di Tsukuba stanno infatti lavorando ad uno schermo dello spessore di una bolla di sapone. Per raggiungere questo obiettivo viene utilizzata una speciale serie di liquidi per creare una membrana dall’aspetto simile in tutto e per tutto a quello di una bolla di sapone, soltanto decisamente più resistente e difficile da bucare.

Per controllare alcuni aspetti della membrana, come trasparenza e texture, sono state utilizzate delle vibrazioni ultrasoniche. Non manca inoltre la possibilità di combinare più schermi per realizzare un effetto in tre dimensioni. Di seguito una breve dichiarazione pubblicata giunta dai tre ricercatori sulla pagina ufficiale del progetto, che ricordiamo essere in fase di brevettazione:

La combinazione di onde ultrasoniche e membrane ultrasottili rende le immagini sullo schermo più realistiche e distintive.

Quello che appare certo è che siamo ancora davvero molto lontani da una possibile applicazione commerciale. Dal video diffuso dalle pagine del progetto appare infatti evidente che si tratti al momento di una sperimentazione di laboratorio più che di una tecnologia effettivamente utilizzabile in tempi brevi. Va tuttavia sottolineato come spesso innovazioni che sembravano richiedere ancora molti anni di ricerca sono arrivate poi nei negozi di tutto il mondo in meno tempo di quanto ci saremmo mai aspettati.

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