Nel linguaggio quotidiano, da un po’ di tempo, è entrato a far parte un nuovo vocabolo, “alta definizione”. Cosa esso significhi si sa ma in cosa consiste realmente?
La parola chiave è “risoluzione”, un termine che gli utenti di personal computer conoscono già da tempo e che ora è entrato a far parte anche del mondo della TV.
L’alta definizione però non è uno standard unico, ma ricomprende in se altri formati:
- 720p, ovvero l’HD Ready con risoluzione 1280×720 e scansione progressiva
- 1080i, ovvero Full HD con risoluzione 1920×1080 e scansione interlacciata
- 1080p, con caratteristiche in comune al precedente ma dotato di scansione progressiva
Filmati dotati di caratteristiche del genere occupano un maggiore spazio per cui la diffusione di questi formati da una parte ha reso necessario lo sviluppo di nuovi supporti capaci di contenere tali dati, infatti i tradizionali 4.3Gb dei DVD5 e gli 8.6Gb dei DVD9, che fino a oggi hanno contenuto tranquillamente anche interi film di tre ore, non sono più in grado di contenere tutti i dati di film ad alta definizione; dall’altro si è reso necessario lo sviluppo di nuove tecnologie per il trasferimento dei dati dalla fonte (in questo caso il supporto) al televisore, onde evitare un inevitabile collo di bottiglia.
La soluzione al primo problema è rappresentata dai supporti Blu Ray e HD-DVD, il primo in teoria permetterebbe di raggiungere addirittura capacità superiori a 500Gb per ogni singolo disco, l’altro consentirà capacità fino a 45Gb.
La soluzione al secondo problema, invece, è rappresentata dalle nuove interfacce DVI (Digital Visual Interface), già da qualche anno introdotte nel mondo dei personal computer, ed HDMI (High Definition Multimedia Interface), che, al contrario del DVI, consente il passaggio di dati audio oltre che video. Nonostante questa differenza di base, però, i due formati sono compatibili: tramite un adattatore è possibile convertire il DVI single link in HDMI Tipo A ed il DVI dual link in HDMI Tipo B.