US Navy trasforma l'acqua di mare in carburante

I ricercatori della Marina degli Stati Uniti hanno realizzato una tecnologia che permette di ottenere un idrocarburo dall'acqua di mare.
US Navy trasforma l'acqua di mare in carburante
I ricercatori della Marina degli Stati Uniti hanno realizzato una tecnologia che permette di ottenere un idrocarburo dall'acqua di mare.

I ricercatori del Naval Research Laboratory (NRL) della Marina militare degli Stati Uniti hanno compiuto un “miracolo”, riuscendo ad ottenere un combustibile liquido dall’acqua di mare. La dimostrazione è stata effettuata con un modellino di P-51 Mustang controllato a distanza. Gli scienziati statunitensi hanno rifornito il motore a due tempi dell’aereo con il carburante ricavato da un processo di conversione catalitica gas-liquido. La scoperta potrebbe consentire di ridurre la dipendenza dal petrolio.

Rifornire tutte le navi della U.S. Navy, sopratutto in caso di guerra, è una manovra piuttosto pericolosa, ma anche costosa in termini logistici e di bilancio. Ogni anno occorrono circa 600 milioni di galloni di carburante, portato in giro nel mondo da 15 petroliere. Oltre a causare enormi danni ambientali, il petrolio non è illimitato, quindi gli Stati Uniti hanno iniziato a cercare altri modi per ottenere il combustibile. Dopo diversi anni di ricerca, il NRL ha raggiunto il suo scopo, ovvero ricavare un idrocarburo dall’acqua di mare.

Come si deduce dal nome, un idrocarburo è un combustibile fossile composto da atomi di carbonio e idrogeno. L’acqua di mare contiene una percentuale maggiore di CO2 rispetto all’aria. L’altro elemento presente è ovviamente l’idrogeno (H2). CO2 e H2 sono gli “ingredienti” di un modulo denominato E-CEM (Electrolytic Cation Exchange Module) che trasforma i gas in idrocarburo liquido attraverso un complesso processo chimico.

Il carburante “marino” ha lo stesso aspetto e odore di quello tradizionale. Il costo attuale è compreso tra 3 e 6 dollari al gallone. L’obiettivo è ora migliorare il processo produttivo. Con l’aiuto dei partner e la disponibilità di fondi, il combustibile potrebbe essere commercializzato entro i prossimi 10 anni.

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