È una
delle maggiori rivoluzioni in termini di sicurezza Interna che sia mai
stata messa in atto negli Stati Uniti. Il Senato USA ha approvato
martedì scorso la creazione dell’Homeland Security Department (Dipartimento per la Sicurezza Interna), un nuovo strumento in mano al governo federale adibito alla difesa dal terrorismo.
Il nuovo dipartimento avrà anche nuovi poteri per quanto
riguarda la sicurezza e la privacy in rete. La nuova legislazione
include anche alcune novità già dibattute nel cosiddetto Cyber Security Enhancement Act:
nuove disposioni in termini di sicurezza telematica tese al controllo
delle attività in rete e al potenziamento delle attività investigative
presentato per l’approvazione subito dopo l’11 Settembre.
La stretta sulle libertà in rete è significativa. In
particolare la nuova legge permetterà agli investigatori del governo di
tracciare le e-mail e il traffico Internet di chiunque fosse sospettato
di attentare alla sicurezza nazionale, tutto ciò senza la preventiva
autorizzazione di un giudice.
Anche le pene sono insaprite. Gli attacchi informatici che
potrebbero avere come effetto la morte di cittadini (per esempio
attacchi alle centrali dell’acqua o alle centraline delle luci)
potranno essere punite con l’ergastolo mentre gli attacchi che potrebbero causare solo danni corporali verranno puniti con un massimo di 20 anni di galera.
Un altro capitolo riguarda l’accesso alle informazioni personali
conservate dagli Internet Provider. Se prima i provider erano
autorizzati a tracciare, analizzare e rendere pubbliche le
comunicazioni dei propri utenti solamente dietro richiesta motivata
della polizia o di un giudice, ora potranno farlo anche con
l’autorizzazione di semplici “entità governative” nel caso sia in
pericolo l’incolumità fisica di qualsiasi persona.
Questo è il secondo intervento in termini di controllo delle
comunicazioni sulla rete messo in atto dal governo degli Stati Uniti
dopo gli attentati del settembre 2001. Il Patriot Act varato lo
scorso anno aveva già facilitato i meccanismi con cui poter avere
accesso alle informazioni dei navigatori. In quella legge non era però
previsto che la semplice probabile minaccia di un attacco informatico
fosse considerata condizione necessaria per l’accesso ai dati sensibili
degli utenti.
Tutte le principali organizzazioni a difesa della riservatezza e della libertà
su Internet hanno commentato duramente la nuova legge. In particolare
l’Electronic Privacy Information Center di Washington si batte da tempo
contro le implicazioni repressive della nuova legge, appellandosi al
quarto emendamento della Costituzione americana che preserva la libertà
e la privacy delle persone.
Presentare Internet come un luogo in cui viene tracciata la
propria vita, sottolineano ancota gli oppositiori, significherebbe
minare alle basi l’Internet come potente strumento di comunicazione
erodendone la credibilità.
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Dopo aver puntato
sulla velocità, Opera sembra ora puntare sul pieno supporto agli
standard del Web, sacrificando un po’ delle altre prerogative. Opera è
ora davvero un browser completo e gli sviluppatori di siti Web possono
ora contare su tre browser che offrono un pieno controllo del loro
lavoro. La versione di Opera 7 Beta 1 è disponibile sulla pagina di download di Opera.com.