Il capo dello stato maggiore congiunto delle forze armate statunitensi ha dichiarato che il lavoro di Google in Cina “sta indirettamente dando benefici all’esercito cinese”.
Joseph Dunford ha affermato davanti al Comitato delle Forze Armate:
Il lavoro che Google sta facendo in Cina sta dando indirettamente benefici alle forze armate cinesi e sono stato molto schietto in merito a questo punto: siamo preoccupati quando i partner industriali lavorano in Cina, sapendo che esiste un beneficio indiretto… e, francamente, il termine “indiretto” potrebbe non descrivere con esattezza la situazione, perché è più un beneficio diretto per l’esercito cinese.
Dunford si è a lungo interrogato sul motivo per cui le aziende tecnologiche con sede negli Stati Uniti abbiano rinunciato a lavorare con il Dipartimento della Difesa e contemporaneamente raggiunto accordi con concorrenti geopolitici come la Cina. Google ha voluto porre fine alla sua cooperazione con il Pentagono su diversi progetti, incluso il programma Project Maven, che utilizzava l’intelligenza artificiale per potenziare le operazioni dei droni militari – abortito in seguito a reclami da parte di dipendenti. La compagnia ha inoltre ritirato un’offerta per un contratto di cloud storage del Pentagono, citando tra i motivi la preoccupazione di lavorare con il Dipartimento della Difesa, perché potrebbe andare in conflitto con i suoi principi.
Un portavoce del colosso della ricerca ha rifiutato di rispondere ai commenti di Dunford sul fatto che il lavoro dell’azienda stia supportando l’esercito cinese ma ha detto che, nonostante l’uscita da diversi progetti del Pentagono, BigG continua a collaborare con il Dipartimento della Difesa in alcune aree:
Rispettiamo profondamente le forze armate statunitensi e stiamo lavorando con loro per risolvere problemi in settori quali la sicurezza informatica, la logistica, i trasporti e la pianificazione.
Vedremo se, dopo le dichiarazioni del capo dello stato maggiore congiunto, il rapporto tra BigG e Cina cambierà.