Stati Uniti contro Huawei e ZTE. I maggiori produttori cinesi di telecomunicazioni andrebbero tagliati fuori dal mercato USA poiché la potenziale influenza che lo Stato cinese ha su di loro rappresenta una minaccia per la sicurezza degli americani. Insomma, il pericolo spionaggio sarebbe dietro l’angolo.
Questo è quanto è stato dichiarato nella bozza del nuovo rapporto della U.S. House of Representatives Intelligence Committee, ovvero il Congresso statunitense, che dopo indagini approfondite è giunto alla seguente conclusione: consiglierà ai dipartimenti governativi e alle imprese nazionali di evitare i prodotti dei due gruppi cinesi. Le indagini sono state condotte per un anno e sia Huawei che ZTE hanno dichiarato di esser state altamente cooperative con gli USA.
ZTE ha negato le accuse affermando di non essere succube del governo cinese, mentre il portavoce di Huawei ha spiegato che tali preoccupazioni sono prive di fondamento, che operando in tal maniera gli Stati Uniti minacciano l’innovazione e vanno a ostacolare l’occupazione statunitense, e che tutto ciò non servirà a proteggere la sicurezza nazionale. Il presidente del Consiglio USA Mike Rogers è però del parere opposto: «semplicemente non possiamo fidarci di tali sistemi vitali realizzati da aziende che hanno legami con lo stato cinese, un paese che è il più grande responsabile di cyberspionaggio contro gli Stati Uniti».
Il rapporto USA non contiene prove dirette che i prodotti di Huawei e di ZTE siano fonti di pericolo per il Paese, ma include dettagli che fanno notare come alcune imprese statunitensi che utilizzavano le loro apparecchiature abbiano riportato «incidenti strani o avvisi». La Commissione USA è preoccupata soprattutto del fatto che il governo cinese possa richiedere alle due aziende informazioni sensibili sulle attività degli Stati Uniti.
Huawei è il secondo maggior produttore al mondo di apparecchiature per le telecomunicazioni, mentre ZTE è al quinto posto. Il primo ricava circa il 4% delle proprie vendite proprio dagli Stati Uniti, mentre i profitti di ZTE in tal senso sono di circa il 2-3%. Entrambe le società comunque negli ultimi tempi stavano espandendosi negli USA ma all’orizzonte non si profila nulla di buono, come sottolineato dall’analista di Nomura Securities Huang Leping: «l’impatto sarò limitato se il rapporto si riferisce solo alle apparecchiature per le telecomunicazioni, ma sarà un’altra storia se saranno inclusi anche i loro telefoni».