Sono circa 700 le pagine che verranno sottoposte al vaglio dei Membri del Congresso circa l’introduzione nelle Università, a stelle e strisce, di considerevoli azioni mirate alla tutela del diritto d’autore.
Infatti, gli atenei d’oltreoceano, che ricevono finanziamenti statali, verranno incoraggiati, mediante l’erogazione di ulteriori e cospicui finanziamenti da parte delle Major, a sviluppare delle valide alternative al download illegale nonché alla distribuzione nella rete di file vincolati da copyright.
Ovviamente tale azione causerà non pochi disagi agli studenti universitari; il concetto basilare, a prescindere dai finanziamenti, è dettato dal fatto che pur di elaborare delle tecnologie volte a tutelare il copyright (le major, mediante i soldi), si indirizza il cervello degli studenti verso tale sviluppo tecnologico e viene meno la fantasia nonché la creatività degli stessi. Credo che ciò significa reprimere il reale sviluppo tenendo a bada i giovani studenti ed indirizzandoli in delle ricerche in campo tecnologico assolutamente pilotate.
Mentre i colossi industriali sorridono affacciati alla finestra, è opportuno chiedersi se sia giusto “veicolare” gli atenei, luoghi di scienza e cultura, rappresentativi del nostro futuro, con dei premi, rappresentati esclusivamente dal Dio denaro, da parte di pochi industriali che curano i propri interessi.