E se anche Telecom Italia, Infostrada, Tiscali e tutti i provider nostrani decidessero di porre un limite al traffico dati mensile delle loro linee adsl, sulla falsa riga di quello che si fa sulle reti mobili, voi che direste? Tranquilli, non c’è ancora questo allarme, ma questo scenario non è poi così improbabile. Dall’America arriva infatti la notizia che il provider AT&T inizierà da Maggio a porre dei limiti massimi di traffico dati ai suoi utenti residenziali.
Il provider ha infatti annunciato che i clienti abbonati ad un servizio a banda larga su adsl non potranno superare i 150GB di traffico dati mensile, limite che sale a 250GB per i clienti su linea in fibra ottica.
Chi dovesse sforare questo limite, andrà a pagare 10 dollari in più per 50GB di traffico aggiuntivo. Questa clamorosa scelta non è del tutto nuova. Già da tempo AT&T aveva infatti puntato il dito contro l’eccessivo sfruttamento della rete causato dal P2P e dallo streaming e aveva già allora ventilato la possibilità di porre ai clienti limiti ben precisi sul traffico dati.
Dalle ipotesi siamo dunque passati ai fatti e la cosa non ha certamente fatto piacere agli utenti del provider americano.
Calcolatrice alla mano vediamo tuttavia che 150GB al mese sono pur sempre circa 5GB al giorno, un limite più che accettabile anche per chi sfrutta a fondo la rete internet ed utilizza saltuariamente i software di file sharing.
In ogni caso c’è chi grida all’ennesimo attentato alla libertà della rete, ma sopratutto c’è chi vede in questa scelta un pericoloso precedente che potrebbe venire preso da esempio anche dagli altri provider di tutto il mondo.
Quindi, tornado alla frase iniziale, se Telecom, Infostrada, Tiscali e tutti i provider italiani vi ponessero un limite di traffico mensile sulla vostra adsl, voi come reagireste?