Europa e Stati Uniti guideranno una coppia di battaglie che intendono combattere due tra i fenomeni più stigmatizzati del mondo Internet: lo spam ed il phishing. Mentre l’Europa investirà cospicui capitali nel tentativo di limitare la posta spazzatura, negli USA si paventa grande ottimismo nel tessere accordi tra privati ed istituzioni per combattere una volta per tutte i sistemi atti al ladrocinio di dati sensibili dei navigatori (con gravi pericoli quali le frodi bancarie).
L’Europa porterà avanti il proprio impegno muovendosi al di sotto del programma Safer Internet Plus. Se la lotta allo spam è il principale tra gli obiettivi dichiarati, il programma estende però ulteriormente il raggio d’azione del progetto mettendo sul piatto un investimento di ben 45 milioni di euro spalmati sul prossimo quadriennio:
- Combattere i contenuti illegali (e predisporre i termini, i mezzi e la coordinazione per portare a compimento l’obiettivo);
- Combattere i messaggi non desiderati (imporre una sferzata anti-spam in grado quantomeno di ridurre quel 60% di posta elettronica non desiderata attualmente registrata dai dati forniti dagli ISP);
- Ricreare un contesto ideale per un web più sicuro(ivi comprese le migliori condizioni per l’istituzione di normative, incontri e tecnologie);
- Supporto alle attività di interazione e scambio tra tutti gli enti che coopereranno al raggiungimento degli obiettivi preposti (nel contesto della sicurezza dell’uso di internet si fa particolare riferimento alle applicazioni personalizzate, interattive e ‘mobile’).
L’iniziativa statunitense nasce con un’impronta maggiormente incentrata sul rapporto tra grandi aziende e istituzioni. Il progetto Digital PhishNet, infatti, si erge sulla collaborazione tra istituzioni quali l’FBI ed entità private quali Aol, EarthLink, Microsoft e VeriSign. L’obiettivo è quello di oliare i meccanismi che portano all’arresto di coloro i quali si rendono responsabili di frodi informatiche con preciso riferimento alle attività di phishing (coloro i quali si impossessano di dati personali sensibili con l’obiettivo di usare tali dati a danno delle vittime del furto). Secondo Les Seagraves, CEO EarthLink, «la velocità è tutto» in quanto solo un’azione istantanea può risultare efficace nella battaglia alle frodi informatiche.
Oltre al miglioramento del sistema investigativo, la battaglia del “Digital PhishNet” punta molto sulla diffusione di filtri anti-spam, antivirus e firewall per produrre un fattivo e diffuso ostruzionismo alle pratiche di phishing (lo spam è uno dei mezzi preferenziali tramite cui viene distribuito l’attacco truffaldino). Le aziende impegnate nel progetto hanno immediatamente palesato grande fiducia nella collaborazione tra le parti in causa e secondo un’intervista rilasciata a Reuters da Howard Schmidt (consulente per la sicurezza nel web per il presidente Bush), «l’anno prossimo in questo periodo potremmo parlare del “phishing” come di un fenomeno che un tempo era un problema».