Il Governo degli Stati Uniti starebbe valutando l’ipotesi di intraprendere un’azione contro l’Unione Europea di concerto con il World Trade Organization (WTO) per le imposte applicate dall’Istituzione del vecchio continente su un’ampia gamma di prodotti elettronici. Sull’opportunità di una simile azione non ha alcuni dubbi Susan Schwab, la responsabile del massimo organo per il commercio estero degli Stati Uniti.
Durante un intervento al Consumer Electronics Show (CES) 2008 di Las Vegas, la signora Schwab ha dichiarato di essere in contatto con numerosi altri paesi insoddisfatti dalle eccessive imposte applicate dall’Unione Europea su prodotti come set-top box, stampanti e decoder. Secondo la responsabile del commercio estero statunitense, le politiche europee sarebbero in aperta contraddizione con l’Information Technology Agreement (ITA), il patto stipulato nel 1996 per regolamentare il settore dell’IT. L’ITA riguarda una settantina di paesi aderenti al World Trade Organization e prevede l’abbattimento di tasse e imposte per i prodotti dell’information technology.
Nonostante le indicazioni del patto del 1996, l’Unione Europea ha da sempre invitato i paesi membri ad applicare imposte su numerosi prodotti tecnologici come cartucce per stampanti, decoder, set-top box e alcuni tipi di schermi LCD. L’UE ha sempre difeso il proprio operato, ricordando che l’ITA non ha esplicito valore retroattivo: le tipologie di prodotti ideate prima del 1996 possono quindi essere normalmente tassate. Secondo Susan Schwab, con alcuni escamotage l’Unione Europea avrebbe ugualmente tassato prodotti ideati dopo l’entrata in vigore dell’ITA. Gli schermi LCD a 19 pollici, ad esempio, non sono considerati come monitor per pc, ma come televisori su cui non può quindi essere applicato il patto ITA.
«Abbiamo, in un certo senso, esaurito la nostra capacità di persuasione. Non sta funzionando. Ora cercheremo di ottenere una risoluzione effettiva sull’ITA in accordo con il World Trade Organization» ha dichiarato Susan Schwab. L’eliminazione delle imposte non è naturalmente solo una questione di principio per gli Stati Uniti. Nonostante il dollaro debole, le esportazioni dagli States verso l’Europa non stanno crescendo al ritmo e nei tempi sperati. Con la propettiva di una possibile fase di recessione per l’economia americana nel corso di quest’anno, l’Ufficio per il commercio estero cerca dunque di favorire l’export aumentando il pressing sulle istituzioni europee.