Mentre il Tianhe-1A si appresta a ricevere lo scettro di più potente elaboratore mai realizzato, con una potenza di calcolo pari a 2,5 petaFLOPS, gli Stati Uniti, assorbito il colpo, preparano una strategia che possa riportare la bandiera a stelle e strisce in cima alla classifica dei giganti del mondo informatico.
Il progetto ha un obiettivo ben chiaro, quello di superare la Cina. La scalata non sarà facile, a causa soprattutto dell’eccellente svolto dagli ingegneri dagli occhi a mandorla, in grado di mettere in piedi un’architettura hardware senza precedenti. Ma colpire gli States nell’orgoglio significa anche aggiudicarsi il titolo di “nemico numero uno” della più grande potenza economica mondiale. La quale, quando scende in campo, lo fa in grande stile: negli USA gli addetti sono già al lavoro per non uno, ma ben due supercalcolatori.
Le operazioni viaggiano su due binari paralleli, in altrettanti laboratori ricchi di menti geniali. Il primo, che risponde al nome di Oak Ridge National Laboratory, è già noto al grande pubblico per aver dato alla luce Jaguar, il mastodontico calcolatore che attualmente occupa il gradino più alto del podio, in attesa di essere sbaragliato dall’incoronazione ufficiale di Tianhe-1A. Il secondo, invece, è il Lawrence Livermore National Laboratory, di proprietà di IBM.
Per fugare ogni dubbio, gli ingegneri hanno fissato come traguardo i 20 petaFLOPS, otto volte la potenza di calcolo del colosso cinese. Il FLOPS (FLoating point OPerations per Second) nasce come una delle prime unità di misura del mondo informatico, e sta a rappresentare le operazioni in virgola mobile al secondo, generalmente addizioni e sottrazioni, che un calcolatore è in grado di eseguire. Per avere una stima di quanto siano effettivamente veloci tali elaboratori, basti pensare che le attuali CPU basate sul modello dual-core riescono ad arrivare all’ordine di grandezza dei GigaFLOPS, inferiore ai petaFLOPS di un fattore 10^6. L’eccessiva dipendenza da numerosi fattori contestuali (velocità di I/O, organizzazione della memoria, gestione della comunicazione via bus e altri ancora) ha fatto sì che nel tempo si preferisse il MIPS, unità di misura che indica i milioni di istruzioni al secondo che un processore è in grado di eseguire.
Prima di potersi nuovamente sedere sul trono di sovrani dell’elaborazione, gli USA dovranno compiere ingenti sforzi, sia in termini economici che di risorse umane. Entrambi i megacalcolatori sono attesi per il 2012, e nel periodo che intercorre sarà necessario lavorare senza sosta per far fronte al nuovo gioiello dell’ingegneria cinese. Il quale potrà guardare tutti dall’alto in basso per almeno un anno, una volta che verrà ufficializzato il passaggio di testimone.