Continuano le ricerche nel campo della medicina per restituire a pazienti afflitti da paralisi causate da traumi o problematiche al sistema nervoso la capacità di controllare i propri arti. Dalla collaborazione tra alcuni ricercatori statunitensi e giapponesi è nata infatti la prima soluzione per il controllo artificiale degli arti, basata sull’utilizzo degli stimoli elettrici prodotti dal cervello.
Nei laboratori è stata così dimostrata l’effettiva possibilità di interpretare tali stimoli al fine di produrre impulsi con i quali comandare la porzione funzionante del sistema nervoso. Spesse volte, infatti, tali disabilità sono causate da piccole recisioni al sistema nervoso: per risolvere tale problema gli scienziati hanno dunque pensato di aggirare la regione ove risiede il trauma per collegare il cervello con la parte isolata delle terminazioni nervose ancora funzionanti.
I primi esperimenti hanno quindi ottenuto risultati particolarmente interessanti su di una scimmia che a causa di un trauma subito in precedenza aveva perso l’utilizzo di una zampa. Adottando un apposito circuito elettronico capace di interpretare i segnali provenienti dal cervello e fungere così da ponte verso il sistema nervoso, la scimmia può ora utilizzare a pieno tale arto, lasciando aperte le porte per un utilizzo in ambito medico su pazienti umani.
Un domani, dunque, potrebbe esser possibile controllare i propri arti con il solo pensiero anche in seguito a problematiche di vario tipo, permettendo la deambulazione oppure il controllo di braccia e mani da parte di pazienti attualmente paralizzati. Il prossimo obiettivo è quindi quello di comprendere fino a che punto sia possibile aggirare i danni al sistema nervoso, con la speranza di poter quanto meno offrire maggiori opportunità ai pazienti afflitti da paralisi totale.