Facebook costa il posto di lavoro a una giovane impiegata svizzera. La donna aveva utilizzato il famoso social network durante una giornata di malattia, spingendo così la società di assicurazioni per la quale lavorava a licenziarla con una singolare motivazione: se poteva utilizzare Facebook allora era anche in grado di andare regolarmente al lavoro.
La vicenda risale ad alcuni mesi fa, quando l’impiegata 31enne decise di prendere una giornata di malattia a causa di una forte emicrania. Una settimana dopo la sua assenza dal posto di lavoro, la donna fu convocata dal capo del personale e da alcuni manager della società di assicurazioni per la quale lavorava, ricevendo così la comunicazione dell’inaspettato licenziamento. «Mi hanno detto che avevo cinque minuti per raccogliere le mie cose e lasciare l’azienda» ha dichiarato l’impiegata alla testata giornalistica svizzerza 20 Minutes.
Attraverso alcune indagini, i responsabili della società erano venuti a conoscenza di alcune attività svolte dalla loro impiegata sul famoso social network durante il suo giorno di malattia. Secondo i datori di lavoro, se la giovane donna era in grado di utilizzare il PC e di collegarsi a Facebook allora era sufficientemente in salute per presentarsi anche sul posto di lavoro. Stando alla ricostruzione fornita dalla società di assicurazioni, l’impiegata aveva comunicato di non potersi recare al lavoro a causa di una forte emicrania che l’avrebbe costretta a restare in casa al buio tutto il giorno, impedendole di utilizzare lo schermo di un computer.
Navigando su Facebook la donna avrebbe però dimostrato di poter utilizzare un PC, smentendo sé stessa e la dichiarazione fornita al proprio datore di lavoro per ottenere il giorno di malattia. Partendo da queste considerazioni, la società di assicurazioni ha dunque deciso di interrompere il rapporto di lavoro con la sua impiegata poiché era venuto meno il rapporto di fiducia tra le due parti.
La donna respinge però le accuse formulate dai suoi ex datori di lavoro, sottolineando come l’accesso a Facebook sia avvenuto tramite un dispositivo mobile utilizzato durante la sua giornata passata a letto al buio per combattere l’emicrania. Secondo l’ex impiegata, la società di assicurazioni avrebbe creato una identità fittizia su Facebook per monitorare le sue azioni online, un account misteriosamente scomparso pochi giorni dopo il suo licenziamento. Nonostante le accuse, la giovane donna non sembra essere intenzionata a contestare ufficialmente il proprio licenziamento. Considerato il trattamento ricevuto, l’ex impiegata ha dichiarato di non voler lavorare mai più per la società di assicurazioni svizzera che ha disposto il suo licenziamento per qualche minuto passato su Facebook durante un giorno di malattia.