Festeggiare un compleanno a sorpresa in un cinema può riservare sgradite sorprese. Soprattutto se si decide di registrare il lieto evento durante la proiezione di un film.
Così Samantha Tumpach, una ragazza ventiduenne di Chicago intenta a festeggiare la sorella, ha avuto la cattiva idea di dirigere l’obiettivo della sua nuova telecamera digitale verso lo schermo, registrando due spezzoni del film Twilight. In tutto, ha rubato meno di quattro minuti di film, ma è stato sufficiente a regalarle un paio di notti in cella.
Certamente, il mondo P2P pullula di film registrati in maniera simile, così da diffonderne la visione ben prima dell’uscita del DVD ufficiale. Ed è normale che tale pratica, considerata illegale, venga punita. L’eccesso a cui viene portato il rispetto delle leggi è, però, preoccupante e rivelatore.
Preoccupante, perché è inaccettabile vedere arrestare una ragazza per la registrazione di pochi minuti di film, peraltro in un contesto come quello di una festa di compleanno.
Rivelatore, perché mette a nudo la difficoltà crescente delle autorità a frenare un fenomeno sociale come la condivisione P2P. Non pare, infatti, peregrina l’ipotesi che il fermo della povera pirata di Chicago abbia più che altro una funzione intimidatoria: un arresto esagerato, per avvisare i veri pirati che i bei tempi sono finiti. Peccato che, come è ovvio, a pagarne le conseguenze sia stata una ragazza che, c’è da giurarlo, non credeva di rischiare tanto. E peccato che i pirati sappiano benissimo, al contrario di lei, come nascondersi nel buio di una sala.