Il Dipartimento di Stato americano ha ufficializzato nuove sanzioni dirette al governo iraniano e ai suoi ministeri della cultura e delle comunicazioni per la censura verso i mezzi di comunicazione e Internet. La mossa del dipartimento retto dalla uscente Hillary Clinton è verso il “collega” Reza Taghipour, colpevole secondo gli americani di aver organizzato il disturbo di trasmissioni satellitari internazionali e di aver censurato giornalisti e blogger.
La portavoce del Dipartimento, Victoria Nuland, aveva già spiegato tempo che fa che il governo Obama – appena rieletto – era intenzionato a impedire la realizzazione di una «cortina elettronica» dietro la quale emarginare il popolo iraniano dal resto del mondo. Dal comunicato si evince che quattro individui e cinque enti sono stati posti sotto sanzione da parte sia del Dipartimento di Stato che del Tesoro degli Stati Uniti per censura o altre attività che vietano, limitano o reprimono la libertà di espressione o di riunione da parte dei cittadini dell’Iran.
Il governo iraniano è impegnato in una campagna per ridurre le libertà e impedire il libero flusso di informazioni, sia da che verso l’Iran. Innumerevoli attivisti, giornalisti, avvocati, studenti e artisti sono stati arrestati, zittiti, torturati o è stato loro impedito con la forza di esercitare i loro diritti.
Com’è noto, l’Iran è tra i paesi nella lista nera del web, apertamente ostile, ad esempio, a Google e YouTube (col paradosso che si tratta di una delle piattaforme preferite per il fondamentalismo islamico, tanto da aver messo in allarme, per ragioni speculari, anche l’occidente). Per questa ragione, a causa dell’incompetenza tecnica dei censori di stato, per due mesi, in settembre e ottobre, gli iraniani non hanno potuto utilizzare i loro account GMail, bloccati dalle manovre del ministero delle telecomunicazioni.
Questo è soltanto l’ultimo episodio di una galleria di orrori contro la libertà dei cittadini, fatta di censure, minacce e detenzioni illegali di giornalisti e blogger. Nel mirino del Dipartimento americano anche nomi ben precisi dello stato maggiore iraniano: Ali Fazli, vice comandante della milizia Basij accusato di lanciare attacchi su siti web stranieri, e Esmail Ahmadi Moghaddam, che si occupa delle attività di monitoraggio di Internet nel paese. A fornire gli strumenti ci pensano società di software come AmnAfzar Gostar-Sharif e PeykAsa, anche loro attenzionate più volte dagli americani.
La sanzione prevede che nessun americano possa intraprendere attività commerciali con loro ed eventuali operazioni sul suolo americano di queste persone ed enti verrebbero immediatamente congelate. Le sanzioni riguardano anche il gruppo Hezbollah Kata’ib, alcune reti di supporto e persino due università.