La vittoria legale ottenuta dalla Electronic Frontier Foundation si porta appresso anche un ulteriore risvolto di grande importanza per l’utenza: non solo sarà possibile “aprire” il software di un device come l’iPhone per potervi agire legalmente tramite jailbreak, ma d’ora in poi sarà cosa assolutamente legale anche il ripping di un DVD per poterne fruire secondo altre modalità.
La EFF ha approfittato di una finestra che, aperta ogni tre anni, permette di porre all’attenzione del Copyright Office statunitense alcune eccezioni che dovrebbero essere integrate nella DMCA per meglio plasmarne i confini con l’evolversi della tecnologia. La vittoria della EFF permette l’affermazione del principio per cui, all’acquisto di un supporto fisico, nessun lucchetto può impedire all’acquirente di utilizzarne liberamente il contenuto secondo i propri desideri. L’unico limite è quello delle motivazioni d’uso: come nel caso del jailbreak, infatti, anche il ripping richiede che le intenzioni dell’utente siano rivolte alla semplice ricerca della libera fruizione dei contenuti e non certo al perseguimento di truffe, pirateria o altre azioni perseguibili.
Ma la decisione va anche oltre. L’utente, infatti, avrà d’ora in poi la possibilità di utilizzare brevi spezzoni dei DVD in possesso per creare produzioni proprie, non a fini commerciali, che possano configurare un’espressione artistica o che comunque non vadano a ledere il diritto d’autore oltre la misura del “fair use”. Ogni utente, insomma, potrà d’ora in poi prendere brevi spezzoni di un film ed utilizzarli a fini di critica o commento: secondo la EFF la decisione si estende anche all’immenso popolo di YouTube, coloro i quali spesso e volentieri catturano immagini da tv e DVD per riproporle sotto nuova forma sulla repository video online.
La decisione del Copyright Office estende notevolmente il range teorico della DMCA, ma il tutto rimane comunque confinato entro rigidi limiti oltre i quali la pirateria è sconfessata e combattuta. L’aggiramento del DRM di un DVD, quindi, rimarrà un atto sub-judice almeno fintanto che i termini del fair use non saranno precisati da ulteriori sentenze. Rispetto al passato si respira però un’aria di maggiore apertura, con la EFF pronta a coglierne i frutti portando all’approvazione un’eccezione destinata a far discutere tanto per il futuro, quanto per molti casi del passato (sui quali si è costruito l’attuale equilibrio precario tra necessità di tutela del copyright e lecita difesa dei diritti dell’utenza).
Potrebbe tornare ad essere legale, ad esempio, il famoso “meme” relativo al film “La caduta”, ove il monologo di Hitler nel proprio bunker è stato rivisto in chiave ironica da una moltitudine di utenti prima che una apposita diffida a YouTube non costringesse Google a portare offline tutti i file additati. In tal caso la ridefinizione della DMCA si configurerebbe come sostanziale e non soltanto teorica, invertendo un verdetto che in precedenza rendeva gli upload sulla rete molto meno liberi e molto meno aperti nei confronti della libera creatività.