uTorrent 2.0 eviterà il "bandwidth throttling" dei provider

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La nuova release di uTorrent sembra andare incontro alle esigenze degli ISP, i quali, già da alcuni anni, puntano sempre di più il dito contro il P2P in generale indicandolo come causa principale per il congestionamento della Rete.

Una soluzione che ha fatto e continua a far discutere, ma che è stata scelta da molti provider Internet, è stata finora l’utilizzo del bandwidth throttling, ovvero un sistema che “taglia” la banda disponibile in particolare in caso di utilizzo del P2P, anche se spesso questo sistema viene utilizzato pure per il VoIP e a volte per il videosharing.

Tralasciando le polemiche relative non tanto alla correttezza di tali soluzioni quanto al fatto che spesso tali limitazioni di banda vengono applicati all’insaputa dell’utente, è facile dire che probabilmente desterà grande attenzione la notizia che la prossima versione di uTorrent limiterà fortemente la congestione della Rete, tendendo idealmente così la mano ai vari Internet provider.

La novità consisterà in uTP, ovvero una nuova implementazione del protocollo Bittorrent che consentirà a client come uTorrent di rilevare automaticamente se sussistono eventuali congestioni della Rete, regolando di conseguenza le richieste di banda e ottimizzando così le performance della connessione.

In questo modo non saranno più i provider ad essere chiamati a limitare la banda usata ma ci penserà direttamente il software P2P a farlo, una piccola ma significativa novità che renderà inutile (almeno in teoria) il bandwidth throttling di cui parlavamo prima.

Ovviamente, ci tengono a precisare i responsabili di uTorrent, uTP è ancora in una versione Beta, anche se i primi risultati sono incoraggianti dato che sembra funzionare bene, promettendo quindi soddisfazioni ai fan della condivisione così come a tutti coloro che non digeriscono di buon grado le limitazioni imposte dai gestori delle reti.

Ora la parola passerà ai provider: vedremo se e come reagiranno alla novità, il dubbio è sostanzialmente quello di vedere se continueranno per la loro strada dichiarando “guerra” al P2P o se, invece, accoglieranno di buon grado la novità apprezzandone al contempo i benefici che potrebbero derivare per le stesse reti di loro proprietà.

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