Il Material Design è l’insieme delle linee guida dettate da Google per l’interfaccia del nuovo sistema operativo Android “L release”, così come per le applicazioni che saranno eseguite in futuro su smartphone e tablet equipaggiati con la piattaforma del robottino verde. Ma non solo: è anche il tentativo di unificare il design dei servizi mobile di Mountain View con quelli desktop e Web, così da creare un’esperienza unica, senza soluzione di continuità.
Uno sforzo messo in campo dal motore di ricerca nel tentativo di evolvere una UI rimasta pressoché invariata per anni, premiato dalla giuria della manifestazione UX Awards con il riconoscimento Design Gold Prize. Di seguito la traduzione di un estratto dalla spiegazione fornita da bigG in merito alle origini del Material Design.
Quando abbiamo iniziato ad immaginare il design per i primi dispositivi mobile, il termine “mobile” significava “meno”: meno spazio, connessioni lente, poche funzionalità. Un’esperienza mobile era quasi sempre un’esperienza inferiore. L’ambito è però evoluto e lo stesso è accaduto per il nostro approccio al design. Abbiamo raccolto la sfida di creare un linguaggio visuale indirizzato ai nostri utenti, che sappia sintetizzare i principi classici di un buon design con l’innovazione e le possibilità offerte da tecnologia e scienza. L’abbiamo chiamato Material Design.
In altre parole, Google ha voluto smentire la tesi secondo la quale un minor spazio sul display corrisponde per forza di cose a meno feature. Lo dimostra anche la versatilità dei dispositivi basati sulla piattaforma Android Wear, che in poco più di un pollice racchiudono una lunga serie di possibilità d’interazione con gli smartphone.
Al Google I/O abbiamo presentato il Material Design al pubblico. Avevamo bisogno di qualcosa che si adattasse bene sia sul più piccolo degli orologi sia sul più grande dei televisori, oltre ovviamente che su tutti gli schermi di dimensioni intermedie. L’abbiamo utilizzato su Android Wear, il nostro progetto per portare Android sugli indossabili, oltre che su Android TV e Android Auto. Così come sviluppatori e designer creano applicazioni e servizi per questa nuova categoria di dispositivi, noi creiamo una serie di linee guida sullo stile che possano adattarsi al meglio su ogni piattaforma.
I frutti del Material Design si vedranno dunque nel medio-lungo periodo, quando saranno disponibili tutte le piattaforme basate su questo nuovo approccio alla creazione delle interfacce: non solo per smartphone e tablet, ma anche su automobili e televisori, ad esempio. Il premio assegnato a Google può essere definito il giusto riconoscimento per un impegno costante, in nome dell’innovazione e della fruibilità dei servizi.
Il primo passo è riconoscere che l’evoluzione del design non giunge mai al termine, ma può migliorare di continuo. Pensiamo che un design debba essere consistente, coerente ma non statico. Material Design continuerà a crescere ed evolvere.