Intervenuto sul palco della GPU Technology Conference organizzata da NVIDIA a San Jose, Arne Stoschek di Airbus ha affermato che il gruppo mira a risolvere il problema del traffico e dell’inquinamento all’interno delle città puntando sull’impiego di quelli che possono a tutti gli effetti essere definiti taxi volanti a guida autonoma, ovviamente spinti da motore elettrico, così da risultare sostenibili anche dal punto di vista dell’impatto ambientale e azzerando le emissioni nocive.
La visione di Airbus è piuttosto chiara: non è possibile continuare ad affrontare il problema pensando esclusivamente in modo bidimensionale, ma è necessario iniziare a considerare la verticalità dello spazio urbano per trovare soluzioni dall’elevato potenziale innovativo. Facendo riferimento alle statistiche raccolte da Uber, un viaggio da San Francisco a San Jose che solitamente richiede un’ora e 40 minuti in automobile potrebbe essere concluso in soli 15 minuti volando, coprendo in cielo una distanza pari a 70 Km anziché 92 Km di strada. Un risparmio notevole, non solo in termini di tempo impiegato.
Da queste considerazioni nasce il progetto Vahana, che mira alla creazione di un velivolo di tipo VTOL (Vertical Take-Off and Landing) ovvero a decollo e atterraggio verticale. Una caratteristica che permette di eliminare la necessità di una pista per sollevarsi dal suolo e per tornarvi, rendendo di fatto superfluo il passaggio dagli aeroporti e consentendo di partire o arrivare da qualsiasi edificio o spazio con un’area sufficiente a coprire quella del mezzo. Il programma messo in campo da Airbus è ambizioso: l’azienda vuol arrivare a offrire un servizio al pubblico già nel 2020, ma per farlo dovrà rispondere ai severi standard di sicurezza degli enti che si occupano del traffico aereo, in primis la FAA (Federal Aviation Administration) statunitense.