Le immagini provengono direttamente dal Giappone. Non sembrano esserci dubbi su quello che il prodotto va a identificare: Sony ha compiuto il proprio passo nel mondo dei Netbook portandovi il pregiato brand Vaio. Dopo mesi di resistenza, insomma, il gruppo ha ceduto. Ed i giudizi sul concept sono i più disparati.
Dieci pollici di schermo 16:9, risoluzione WXGA da 1366×768; processore Intel Atom 1.66 Ghz, 1GB di RAM e hard drive da ben 160GB; 802.11a/b/g e Bluetooth; due porte USB: è questa la proposta “high level” di Sony per il mondo dei Netbook. Windows XP Home Edition sarà il sistema operativo preinstallato con tanto di Microsoft Office Personal 2007.
Sony ha sempre respinto l’ipotesi di andare produrre un Vaio dal profilo limitato. Le difficoltà economiche del gruppo, la necessità di rilanciare il marchio e l’opportunità che si presentava innanzi hanno però probabilmente limato l’idea dei Netbook come una «corsa al ribasso». Sony ha così forgiato il proprio dispositivo, ne ha pensata una trilogia in bianco/rosa/marrone e con un video di presentazione ne ha lanciata l’offerta partendo dove Sony gode del maggior appeal tra l’utenza: il Giappone. Secondo PcWorld, però, il Netbook è destinato a comparire anche al di fuori della casa madre giungendo, peraltro, anche in Italia.
Il Sony Vaio W dovrebbe giungere sul mercato entro il prossimo Agosto al prezzo di circa 60000 yen (450 euro). «Onestamente ci aspettavamo di più da Sony» commenta Engadget; «un gran bel Netbook», secondo Gizmodo. I giudizi vanno rapportati alla qualità del concept, alla produzione concorrente ed al fatto di avere in mano il design Vaio. Quanto contano, però, design e potenza nel mondo dei Netbook? Quanto, invece, viene ad avere valore preminente il prezzo finale?
Sony Vaio W
Se anche Sony ha ceduto, l’ultimo baluardo dei resistenti è Apple: la casa di Cupertino non ha ancora immesso sul mercato un netbook e non è chiaro come e se intenda proporre qualcosa di proprio. Più probabilmente, però, la mela comparirà su un innovativo tablet o semplicemente continuerà ad investire sull’iPhone, dribblando le tentazioni low cost e continuando a preferire la qualità alle produzioni di basso profilo. Molto dipenderà dal dilungarsi della crisi economica e dalla propensione al consumo degli utenti, ancor oggi molto sensibili ai richiami del basso costo come nuova frontiera per l’informatica da vivere preminentemente in Rete.