Il progetto Steam Machine non è mai riuscito ad esprimere appieno le proprie potenzialità e a mostrare i muscoli, nonostante un concept di certo interessante e promettente, almeno in un primo momento. Ora sembra essere giunto al capolinea. Nessun annuncio ufficiale, ma Valve ha eliminato dalla piattaforma l’accesso diretto alla sezione legata all’iniziativa (in ogni caso ancora raggiungibile). Non è da escludere nemmeno la possibilità che qualcosa stia bollendo in pentola e che la cancellazione di cui si parla oggi sia legata all’imminente arrivo di novità in merito.
Le Steam Machine erano di fatto computer destinati al gaming, pienamente compatibili con i titoli distribuiti attraverso il servizio di Valve e con preinstallato il sistema operativo SteamOS basato su Debian GNU/Linux. È stato chiaro fin da subito come il loro destino fosse legato alla disponibilità di giochi di qualità: per questo team del calibro di Aspyr Media e Feral Interactive si sono impegnati nell’effettuare porting di uscite Windows destinati a Linux. Uno sforzo che però, alla luce delle scarse vendite hardware e di quanto stiamo commentando oggi, sembra non essere stato sufficiente. Tra i modello proposti nel corso degli anni Alienware Steam Machine (con prezzi a partire da 599 euro) e Maingear DRIFT (da 1.099 dollari).
Il dominio di Windows nel territorio del PC gaming sembra dunque destinato a durare ancora per lungo tempo. Ciò nonostante, il parco titoli messo a disposizione da sviluppatori e software house alla community di utenti Linux è in continua crescita e anche per questo 2018 è previsto il rilascio di numerosi giochi. Se il lancio delle Steam Machine (avvenuto ufficialmente alla fine del 2015) non ha portato all’esito sperato, ciò non significa che Valve non abbia in cantiere qualche altro progetto simile.