La tecnologia, un giorno, non risiederà esclusivamente su scrivanie, in tasca oppure in altri luoghi ben definiti. Lo scenario futuro, infatti, potrebbe includere verosimilmente la possibilità di indossare letteralmente quelli che oggi rappresentano i principali strumenti tecnologici. Se una prima dimostrazione è giunta da Google con il Project Glass, la società Valve vuole andare oltre quanto mostrato da Mountain View, con uno studio che a partire da oggi e per diversi anni cercherà di apportare il proprio contributo all’intero settore.
Dopo aver pubblicato diversi annunci di lavoro riguardanti il settore dell’ingegneria hardware, infatti, l’azienda per mezzo del proprio ricercatore Michael Abrash ha reso note quelle che sono le proprie intenzioni: un gruppo di ricercatori ed esperti di vari settori collaboreranno all’interno dello stesso team per effettuare una serie di studi affinché possano essere gettate le basi per la tecnologia del domani, la quale potrà essere indossata come un vero e proprio capo di abbigliamento, così da averla sempre a disposizione, ovunque ci si trovi.
L’intero settore, del resto, è ancora agli albori e per tale motivo la società spera di poter scrivere le prime pagine di quello che sarà il domani del mondo tecnologico. Per il momento l’obiettivo principale sarà quello di comprendere a fondo la fattibilità di simili dispositivi e le caratteristiche che essi dovranno avere, senza concentrarsi su alcun prodotto in particolare. Ogni tentativo fallito non rappresenterà dunque un buco nell’acqua, bensì l’occasione di accumulare nuove informazioni da utilizzare negli esperimenti futuri, basati fortemente su quanto andato storto in quelli precedenti, dando vita ad un ciclo iterativo senza fine.
Valve, d’altro canto, non si sente di promettere nulla ed invita tutti a pazientare prima che qualcosa di concreto possa essere sfornato dai propri laboratori: secondo alcune ipotesi, la tecnologia da indossare potrebbe divenire una possibilità trasformabile in qualcosa di concreto entro 5 anni, mentre soltanto tra almeno 10 anni tutto quanto ipotizzato ad oggi potrà rappresentare la realtà dei fatti. Prima di allora sarà necessario valutare con attenzione ogni dettaglio affinché la tecnologia del futuro possa letteralmente rivoluzionare l’approccio da parte degli utenti nei suoi confronti.
Ma la domanda sorge spontanea: cosa ci faceva Tim Cook, CEO Apple, negli uffici Valve proprio nelle ore in cui tali esperimenti venivano annunciati? La sua presenza ha ovviamente scatenato una ridda di ipotesi per una apparizione che sembra essere tutto fuorché casuale.
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