Sicuramente chi utilizza ogni giorno la propria connessione Internet avrà notato qualche rallentamento nel corso dell’ultimo anno. Il report “State of the Internet”, pubblicato da Akamai e relativo al terzo trimestre del 2012, contiene dati non molto confortanti per l’Italia. In meno di un anno, la velocità media delle connessioni a banda larga è diminuita da 4.148 kbps a 3.925 kbps. Il nostro paese occupa quindi gli ultimi posti della classifica, preceduta solo dall’Albania e dai paesi dell’ex Jugoslavia.
Tutti i provider telefonici italiani offrono connessioni ADSL (in rame) fino a 20 Mbps. In realtà sono pochi gli utenti che possono usufruire di questa larghezza di banda, in quanto la velocità effettiva dipende da diversi fattori (distanza dalla centrale, numero di utenti connessi al DSLAM, qualità dei cavi, ecc.). Ma il report di Akamai evidenzia una situazione abbastanza allarmante: la velocità media in Italia è diminuita di oltre il 5% in nove mesi, attestandosi ad un valore di circa 3,9 Mbps.
I più fortunati hanno però a disposizione una velocità di picco superiore rispetto al secondo trimestre 2012 (19,2 Mbps contro 17,4 Mbps). La percentuale di utenti che possiedono una connessione “high broadband”, ovvero con velocità maggiore di 10 Mbps, è pari al 2,7%, mentre la percentuale di utenti che navigano almeno a 4 Mbps è pari al 25,2%, in calo rispetto al 27,7% del secondo trimestre e al 32,2% del primo trimestre. Il trend conferma dunque un evidente decadimento delle prestazioni in Italia.
Restando in Europa, la Svizzera occupa il primo posto con una velocità media di 8,7 Mbps, seguita da Olanda (8,5 Mbps) e Repubblica Ceca (7,6 Mbps). In attesa della fibra ottica, per avere una vera connessione a banda ultra larga, si potrebbe andare in Corea del Sud (14,7 Mbps) o in Giappone (10,5 Mbps), dove le velocità massime superano abbondantemente i 40 Mbps.