Nonostante le novità ed evidenti migliorìe dello Zune non posso fare a meno di vederlo sempre di più come un clone dell’iPod e non perchè serva alla medesima cosa, ma perchè ogni migliorìa lo avvicina esteticamente e funzionalmente al lettore Apple.
Se la prima versione era decisamente bruttarella da vedere almeno aveva il pregio di essere diverso dall’iPod, cosa che invece non si può dire per questa seconda tranche che sempre di più ricalca il design di Apple e le funzionalità (versione grossa da 80Gb a 249 dollari più altre versioni in diversi colori più piccole). Microsoft ricalca pedissequamente Apple e punta sul WiFi, unico punto di differenza con l’iPod.
Eppure se il WiFi è una scelta che paga sui cellulari almeno al momento non sembra dare i suoi frutti sui lettori mp3: la condivisione di brani non avviene con grande frequenza, anche perchè tutte le limitazioni imposte non la rendono molto intrigante. Se già abbiamo difficoltà a vendere tracce in libertà come pretendere di spingere una tecnologia per la condivisione limitata da DRM?
Il punto fondamentale è che per la medesima cifra e praticamente i medesimi servizi perchè dovrei comprare lo Zune e non l’iPod se non per motivazioni ideologiche, per fede nella Microsoft o anti-appleismo?
E non solo il lettore Apple è da più tempo sul mercato, ma soprattutto è riuscito a creare un mondo intorno al suo marchio, l’ha posizionato, nei film, nelle serie tv, l’ha messo in mano al presidente del Stati Uniti e l’ha reso un oggetto pop. Comprare un iPod è inevitabilmente adesione ad un mondo che è diventato non una nicchia ma la maggioranza. A questo punto comprare il rivale-che-non-offre-nulla-di-più sarebbe un’affermazione di diversità ed indipendenza, un modo di distinguersi. Peccato che tutto questo universo di valori (distinzione, nicchia, indipendenza, innovatività) appartenga storicamente proprio ai fedelissimi di Jobs.