La decisione è stata presa: MySpace è in vendita. Le parole del COO Chase Carey sono molto meno chiare e dirette, ma tra le righe si può leggere con somma chiarezza la volontà di alleggerire quanto prima la News Corp. da ogni onere ulteriore nel social network, qualunque sia la soluzione da abbracciare. Le ipotesi del CEO Mike Jones sono pertanto confermate: il cartello “vendesi” è sulla porta.
Carey spiega a PaidContent che il rilancio del network è stato ben accolto, che ci sono segnali molto positivi e che attorno al gruppo si sarebbe molto interesse. Parole, però, poco credibili. Attorno a MySpace, infatti, c’è soprattutto l’atmosfera della smobilitazione con licenziamenti di massa resi necessari in conseguenza di conti poco rosei e previsioni di crescita del tutto annullate dall’imporsi dei social network rivali.
Carey spiega che la cessione è soltanto una delle ipotesi, probabilmente la più ambita, ma che anche una semplice partecipazione esterna potrebbe essere accolta di buon grado. L’idea è quella per cui occorre ripartire da zero, dare al gruppo una nuova proprietà ed un nuovo management, ristrutturando così le attività e riportando entusiasmo alla ciurma.
Secondo il COO di MySpace è a questo punto fondamentale trovare qualcuno che sappia e soprattutto voglia investire nel progetto: la News Corp del resto ha trattato MySpace come una ricchezza da svuotare, di cui nutrirsi negli anni migliori senza badare a ciò che Facebook e Twitter stavano per portare nel settore. Ora che la scatola è rimasta vuota il gruppo di Rupert Murdoch pensa a The Daily e tenta di sgravarsi nel modo più indolore possibile dell’investimento in MySpace.
Sarà interessante chi, ed in che misura, possa in questa fase essere interessato a MySpace: se Carey invita chiunque possa essere interessato a presentare la propria offerta, evidentemente la situazione è ancora in pieno stallo e le dichiarazioni suonano come un disperato appello nel vuoto. Il tempo non gioca peraltro a favore e sarà probabilmente chiaro in tempi brevi quale possa essere il destino a cui il social network va incontro.