Si è conclusa pochi giorni fa la Convention di Venezia che ha rafforzato la stretta alleanza tra le Major e il Governo italiano volta a contrastare la pirateria.
In un suo intervento, il ministro Sandro Bondi ha ribadito che sono notevoli i danni cagionati dal peer to peer all’industria musicale e cinematografica.
Il Ministro alla Convention era in compagnia di Robert Pisano, direttore della Motion Picture Association of America, ovvero l’associazione che rappresenta colossi come Paramount Pictures, Twentieth Century Fox, Metro-Goldwyn-Mayer, Walt Disney, Sony, Universal Studios e Warner Bros.
Come al solito il convegno ha avuto per oggetto dibattiti statistici sui danni provocati dalla pirateria anziché dialoghi costruttivi volti ad affermare l’importanza culturale del cinema e della musica.
L’interesse degli intervenuti è stato infatti catturato dalle notizie di cronaca come il “blocco” di The Pirate Bay e dal sequestro di milioni di file anziché da aspetti culturali di maggior spessore inerenti il convegno.
Le Major, alla fine della convention hanno chiesto misure legislative maggiormente incisive per combattere il peer to peer che si dovrebbero intersecare con quelle della “dottrina Sarkozy“.
D’altra parte, pare che il ministro Bondi voglia meglio mettere a fuoco il fenomeno e abbia deciso di prender tempo sebbene abbia manifestato l’intenzione di allestire un “tavolo di lavoro”.