Venti di cambiamento scuotono alle fondamenta Yahoo!
che, investita in pieno dalla crisi della pubblicità (sua principale fonte
di guadagno), muove i primi passi verso una revisione delle sue strategie
di finanziamento.
Che l’azienda di Santa Clara si appresti a dare una svolta alla
propria politica aziendale lo si capisce da una serie di iniziative commerciali
che non hanno mancato di suscitare clamore a vario titolo. Le principali
delle quali sono: la partecipazione
di Yahoo! al progetto Duet per la vendita di musica online in compagnia dei
giganti Sony e Vivendi -Universal; e poi l’apertura di una sezione per soli
adulti sulle pagine del suo sito.
Navigando in cattive acque economiche Yahoo! ha cominciato a guardare principalmente in due direzioni
per traghettarsi verso lidi finanziari più sicuri cercando di sostituire
il suo 85% di introiti provenienti da banner e sponsorizzazioni con fonti alternative. Si è rivolta verso l’esterno
cercando partner con spalle solide per imbarcarsi in jointventure che la
rendessero competitiva in mercati redditizi, come lo è la musica. Dall’altro
lato, Yahoo! contando sulle sue sole forze, è decisa a sfruttare il
suo branding e la varietà dei suoi servizi, sia proponendoli a pagamento
che utilizzando il forte traffico sulle sue pagine Web per la vendita di
prodotti online, in cui la pornografia guadagna uno dei primi posti per proficuità.
Spinto dalla necessità di trovare di finanziamenti alternativi alla
pubblicità il portale di Santa Monica sembra essere disposto ad abbandonare
gli atteggiamenti che sinora lo hanno contraddistinto, come la tipica chiusura nei confronti
dell’esterno e la riluttanza ad arrischiarsi in progetti audaci. L’apertura
verso accordi commerciali di grande respiro e mercati solitamente snobbati
dalle grandi net company, è avvenuta a ridosso dell’annuncio dei risultati
del primo trimestre del 2001. I conti in rosso del portale fondato agli inizi
degli anni 90 da Jerry Yang e David Philo, già preoccupavano da tempo i vertici
di Yahoo! che per fronteggiare la crisi non hanno esitato a ricorrere a cambiamenti drastici in occasione di momenti finanziari difficili.
La risposta di Yahoo! alla crisi finanziaria che gli è piombata addosso,
non si è fatta attendere. Forse spronata da un secondo bilancio in aria di
perdita per la seconda volta consecutiva, il portale ha preferito abbandonare
gli atteggiamenti che sinora la distinguevano. Ha accantonato la diffidenza
verso le partecipazioni esterne; ma non solo Yahoo! ha segnato un altro suo
primato mettendo mano alla ristrutturazione del personale. In concomitanza
dei risultati del primo trimestre ha annunciato il licenziamento del 12%
dei suoi lavoratori effettivi. Da quando il sito è stato fondato aveva sempre
avuto il personale in crescita; Complessivamente l’organico di Yahoo! ha
riunito intorno a sè 3.510 dipendenti di cui 400, a breve, resteranno a casa.
C’è da interrogarsi se il lancio di servizi a pagamento o con l’occhio
fisso sul rientro ecomonico immediato da parte del sito che, nel bene o nel
male rappresenta la cartina di tornasole per lo stato di salute generale
delle net company, non significhi l’inversione di tendenza da tempo attesa
che decreti la fine dell’Internet gratis