E’ una strenua difesa quella che Verisign predisponde sul caso “Site Finder“. Nei giorni scorsi, infatti. Verisign aveva dovuto eliminare il servizio di redirect che portava sul motore di ricerca quando veniva digitato un url inesistente (.com o .net, affidati dall’ICANN in gestione a Verisign).
Il servizio era stato eliminato in seguito alle furenti polemiche sorte e soprattutto in conseguenza delle procedure giudiziarie aperte sul caso. Oggi Verisign si dice tranquilla e per bocca del proprio vice presidente esecutivo Russell Lewis prepara il terreno ad un contrattacco.
Solo 2 procedure giudiziarie sulle 7 aperte, secondo i legali Verisign, richiederebbero un serio impegno di difesa mentre le altre andranno a morire senza conseguenze. L’azienda sfodera quindi l’arma del sondaggio ed intende avvalorare la bontà delle proprie scelte dimostrando come ben l’84% dell’utenza intervistata gradisca la pagina di Site Finder piuttosto della canonica pagina di errore.
Verisign si scusa con tutti per il ritardo con cui il servizio è stato annunciato, ma non fa un solo passo indietro rispetto alle scelte inizialmente intraprese. Anzi, si lascia campo aperto ad un imminente rilancio del tutto appena le vicende giudiziarie avranno raggiunto una soluzione.
In caso di rilancio il servizio sarebbe dotato di una nuova funzionalità in grado di avvertire i server dai quali partono mail indirizzate a url inesistenti, al fine di offrire un ulteriore servizio al fianco del tanto contestato Site Finder.