I problemi di gestione della Rete necessitano di decisioni sempre più difficili da prendere. Nuove leggi e minacce informatiche richiedono poteri particolari, sebbene non esista un organismo centrale che organizzi il Web e le legislazioni nazionali sfuggano dalla possibilità di legiferare su di un fenomeno per sua natura transnazionale. VeriSing, che gestisce il database di tutti gli indirizzi .com, vorrebbe in questo contest oottenere il potere di spegnere i domini non legittimi quando le forze dell’ordine ne fanno richiesta.
Se VeriSing ottenesse questa possibilità, sarebbe in grado di bloccare un sito .com oppure .net, rispettando in questo modo le ordinanze di un tribunale nel caso in cui leggi, regole del governo o esigenze varie lo richiedano. Questa è la richiesta che VeriSing ha fatto all’ICANN., sollevando una questione destinata a far discutere tanto per quanto concerne il principio, quanto per le regole ed i limiti che dovrebbero stare a monte di una decisione simile (poiché ovviamente ogni altro Registro potrebbe/dovrebbe avere medesimi diritti).
Bisogna ricordare che in passato l’azienda ha già collaborato con le forze dell’ordine negli Stati Uniti, in casi di domini che vendevano prodotti contraffatti o facilitavano la pirateria online. Ma con questa nuova richiesta, VeriSing otterrebbe il potere di agire anche al di fuori del territorio degli Stati Uniti, un potere internazionale che potrebbe consentirgli in prospettiva anche di chiudere un dominio anche senza un ordine del tribunale.
Attualmente VeriSing ha presentato la richiesta in un registro di valutazione (RSEP). Il RSEP è il principale meccanismo utilizzato quando si vogliono apportare modifiche significative nei contratti con l’ICANN. E non solo: VeriSign vorrebbe lanciare un servizio di scansione malware in grado di effettuare una scansione trimestrale di tutti i domini per fornire un rapporto di sicurezza con eventuali azioni proattive a tutela dell’utenza.
Probabilmente ci saranno proteste degli utenti, ma allo stesso tempo il tutto si configura all’interno di politiche di sviluppo che fanno eco a quanto sta per accadere nel Regno Unito, dove Nominet è in procinto di creare regole simili per i domini .uk.