Verizon dovrà ai propri utenti qualche spiegazione. Il carrier, infatti, sembra aver bloccato senza motivazioni plausibili un sito web di per sé opinabile, ma non tale da meritare trattamento a sé. Il sito in questione è 4chan, una sorta di repository di immagini postate senza filtri dagli utenti: un sito con poche regole e molta libertà, e per questo motivo interessante origine di molti fenomeni della rete così come opinabile calderone di immagini di “dubbio gusto”.
Quel che non è chiaro è perché Verizon abbia bloccato un sito che, stando ai dati pubblicati sul sito stesso, ospita 500 milioni di impression al mese e 7.3 milioni di utenti unici (la metà dei quali dagli USA). Le ipotesi sono varie, ma tutti più opinabili del sito fermato: il traffico eccessivo non può essere una causa, così come non può esserlo un’analisi dei contenuti. La Net Neutrality viene immediatamente chiamata in causa e la trasparenza del rapporto tra carrier ed utenza meriterà i dovuti approfondimenti.
Da Verizon nessuna spiegazione, ma il blocco sembra essere confermato dalla moltitudine delle segnalazioni già registrate in Rete. Christopher Poole, fondatore del progetto 4chan, spiega che le prime segnalazioni di utenti Verizon Wireless sono ormai vecchie 3 giorni e le statistiche avrebbero confermato il crollo del traffico dal carrier. Con conferma finale da parte del carrier stesso tramite notifica ufficiale del Network Repair Bureau del gruppo.
Tramite il proprio blog e quindi da Twitter, 4chan racconta di aver ricevuto la conferma del blocco ma non ne spiega le cause. Suggerisce però agli utenti una reazione di massa, telefonando al servizio clienti Verizon e chiedendo spiegazioni sull’accaduto. Trattasi di un consiglio finalizzato ad infastidire Verizon, causando disagi al servizio assistenza e chiedendo pertanto con la forza un ripristino della situazione.
I rapporti tra le parti sembrano avere una forte frizione in atto. Ciò nonostante, entrambi i gruppi hanno il dovere di spiegare agli utenti quanto accaduto, attribuendo le giuste responsabilità e riconsegnando la situazione alla massima trasparenza. Al momento, infatti, non è stata fornita alcuna minima spiegazione né sembrano emergere teorie plausibili su quanto accaduto. In passato il sito aveva già avuto problemi con AT&T, ove il blocco era stato addebitato ad un possibile DDoS, ma ad oggi non emergono indizi che possano ricollegare la situazione odierna con i problemi avvenuti a metà 2009.