Venice Project è arrivato. Ammessi alla prima fase di beta test del software, abbiamo potuto provarlo e ne diamo un giudizio a caldo estremamente positivo. Di lavoro da fare ce n’è ancora molto, la scatola è ancora da riempire, ma l’idea e le peculiarità del servizio non possono che promettere bene. Il duo Friis/Zennstrom potrebbe di nuovo aver fatto un terno al lotto e le possibili interrelazioni con i vari asset del gruppo eBay lasciano presupporre grande valore aggiunto ancora tutto da scoprire.
Il Venice Project è una forma ibrida tra la tv e il media informatico: il meglio di entrambe le parti, secondo il team di sviluppo. Al momento la fase di test è chiusa a pochi intimi e l’estensione degli inviti non ha ancora avuto avvio, ma dovrebbe essere ormai solo questione di giorni.
L’installazione richiede il download di una applicazione da poco meno di 10Mb. Una volta installato, il software accende un piccolo schermo “televisivo” sul quale iniziano a scorrere alcune immagini da un canale preselezionato. Nell’immagine successiva l’interfaccia per come si presenta durante una normale riproduzione (togliendo il mouse dalla finestra gli elementi di comando scompaiono lasciando l’immagine pulita senza ulteriori orpelli):
Interfaccia grafica del Venice Project
I comandi principali disponibili:
- “My Venice”, sulla destra, avvia un layer contenente i vari plugin apribili sulla pagina. Con il tempo v’è da attendersi una forte espansione delle opportunità concesse, ma al momento il servizio mette a disposizione già ad esempio una chat tematica (per discutere con altri circa ciò che si sta osservando) e un’opzione “rate it” per votare i contenuti di cui si sta fruendo;
- “My channel”, a sinistra, permette di scegliere i contenuti preferiti tramite una sorta di telecomando che apre (ad oggi) ai canali “Warner Bros Recors”, “Green Day”, “Red Hot Chili Pepper”, “Paris Hilton”, “MTV Staying Alive”, nonchè tutte le novità provenienti dagli ultimi contributi immessi nel calderone Venice Project. Ovviamente il tutto si presta specificatamente ai canali tematici e la musica sembra voler occupare in massa il medium proponendo fin da subito nomi altisonanti e brani “live” come evidente dichiarazione di intento da parte dei responsabili del settore;
- la parte inferiore è dedicata al player video: ogni singolo contributo può essere visto e rivisto, se ne possono apprendere i dettagli descrittivi e si può scorrere nel tempo il “palinsesto” del canale (o l’elenco completo dei canali) fruendo al momento desiderato del contenuto desiderato. Una televisione in tutto e per tutto, ma con completa libertà di accesso ai programmi desiderati: un flusso come quello televisivo, ma all’interno del quale l’utente può liberamente scorrazzare in piena autonomia. Tramite l’apposito comando la visione dei video può essere ridotto a finestra o esteso a tutto schermo.
Ad una dimensione della finestra di 800×600 la qualità dell’immagine è assolutamente soddisfacente, mentre una qualità minore è avvertibile a definizioni di schermo maggiori. Anche la qualità audio dello streaming è assolutamente qualitativa. I programmi sono interrotti da sporadiche e brevissime pubblicità.
Nel software si sono registrate fin da subito alcune piccole problematiche legate alla piena compatibilità con tutti i software e tutti i tipi di hardware: il team di sviluppo spiega di avere già in cantiere una versione riveduta e corretta in grado di porre rimedio ai bug emersi nell’attuale release 0.7.1. I beta tester sono invitati a consegnare feedback della propria esperienza sul Venice Project così da velocizzare e migliorare le prime fasi di sviluppo di un software che si presenta al 2007 pieno di promesse.
Le funzioni del player sul Venice Project
Di primo acchito non è facile immaginare quali saranno gli sviluppi della piattaforma in quanto al momento la molteplicità delle fonti non è tale da delineare esattamente le performance della struttura P2P ideata e le capacità dell’interfaccia attuale. Una sensazione, però: Venice Project non è (ad oggi) diretto concorrente di YouTube. Il flusso tipicamente televisivo dell’uno non si contrappone alla frammentarietà vincolata dell’altro e solo nel momento in cui ogni utente sarà in grado con pochi ostacoli e basso investimento di poter produrre un canale proprio, allora i due brand saranno in competizione diretta: a quel punto Venice Project sarà un simil-YouTube che moltiplica le opportunità e per Google si presenta quindi una sfida che il motore deve necessariamente prepararsi a raccogliere.
Al momento la grande forza del Venice Project è nella sua assoluta peculiarità. A tremare, a questo punto, v’è una istituzione sola: la roccaforte televisiva. A tal proposito il colpo di genio giunge proprio alla chiusura del programma: lo schermo diventa nero e si spegne con il classico effetto che tutti abbiamo imparato ad osservare sui vecchi schermi televisivi a tubo catodico. Una analogia quantomeno ricercata, una sfida diretta, un indice puntato verso l’obiettivo: la convergenza tra tv e pc ha partorito una nuova forma.