Quattro voti favorevoli e uno contrario. Così si è pronunciata la Federal Trade Commission (FTC) in merito all’acquisto di DoubleClick da parte di Google. La votazione positiva del massimo organo per la libertà di commercio americano è un pronunciamento che vale alcuni miliardi di dollari e che allontana, almeno per ora, lo spettro dell’antitrust da Mountain View. La decisione della commissione, che si è occupata del caso, è giunta dopo mesi di intense indagini, condotte per verificare eventuali posizioni dominanti di Google sul mercato in seguito all’annunciata acquisizione di DoubleClick.
L’intenzione di voler acquistare, con un accordo stimato in oltre tre miliardi di dollari, il fornitore di servizi di advertising era stata resa esplicita da Google nella scorsa primavera. Da allora, molti rilievi legali sono stati sollevati sulla ciclopica acquisizione, che eliminerebbe di fatto un soggetto dalla competizione per l’advertising online. Dopo un attento esame del caso, la commissione della FTC ha escluso questa eventualità poiché «la competizione dei soggetti [nel settore delle pubblicità online, ndr] è molto vigorosa e continuerà probabilmente a crescere». Nelle motivazioni che hanno portato alla decisione di non intraprendere alcun provvedimento nei confronti di Google, la commissione della FTC si impegna, inoltre, a monitorare con attenzione il settore dell’advertising online affinché i criteri di competitività previsti dalle leggi antitrust vengano rispettati da tutti i soggetti in campo.
In una dichiarazione ufficiale, Google ha espresso il proprio compiacimento per le conclusioni cui è giunta la commisione esaminatrice: «La FTC si è fatta latrice di un preciso messaggio: questa acquisizione non pone alcun rischio alla competizione e porterà benefici ai consumatori. Speriamo che la Commissione Europea possa giungere presto alla medesima conclusione, e siamo certi che questo accordo porterà più annunci pubblicitari significativi per i consumatori, più scelta per gli inserzionisti e più opportunità per gli editori della Rete». Le dichiarazioni di Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, fanno esplicito riferimento agli ostacoli per l’acquisizione posti dalla Commissione Europea, impegnata a esaminare il caso come ha già fatto la FTC.
I detrattori dell’accordo tra Google e DoubleClick non hanno sollevato obiezioni solamente in merito alla libera competizione nel mercato, ma anche alle possibili ripercussioni sulla privacy degli utenti nel caso dell’acquisizione del fornitore di advertising online.
Secondo Electronic Privacy Information Center, in seguito all’acquisto di DoubleClick, Google verrebbe in possesso di una enorme mole di danti sensibili dei clienti appartenuti alla società di advertising. Mountain View ha sempre respinto fermamente qualsiasi illazione sulla propria condotta nei confronti della privacy dei propri utenti. In occasione della decisione della FTC, i responsabili di big G hanno precisato che: «da sempre crediamo nella protezione della privacy dei nostri utenti, la decisione della FTC ha riaffermato i principi di legge sottolineando come i principi della riservatezza non abbiano rivestito alcun ruolo nella sua indagine sulla fusione».
Dunque, per la Federal Trade Commission l’accordo tra i due grandi dell’advertising online può essere tranquillamente concluso, senza alcun rischio per la libertà di mercato, la competizione e la privacy degli utenti delle due società. Toccherà ora alla Commissione Europea esprimere la propria visione sulla "fusione senza fine" dell’anno al di qua dell’oceano. I membri dell’organo collegiale europeo terranno sicuramente in considerazione il pronunciamento della FTC, ferma restando la loro autonomia, che i cittadini europei hanno già avuto modo di verificare in casi analoghi al travagliato patto Google-DoubleClick.