Il futuro dell’interazione uomo-macchina è sempre più in direzione delle interfacce naturali. Se Microsoft (in particolare con il progetto Kinect, ma non solo) punta a sfruttare la gestualità del corpo per offrire i dovuti input ai dispositivi di elaborazione digitale, c’è chi vuole spingersi addirittura oltre: l’obiettivo di Tobii Technologies è infatti quello di realizzare un computer in grado di essere comandato attraverso gli occhi.
Come i display touchscreen sono sensibili ai tocchi delle dita così il laptop che la società vuole produrre in collaborazione con Lenovo sarà in grado di rilevare lo sguardo dell’utente, rispondendo alle sue richieste visive proponendo una determinata finestra, visualizzando la posta elettronica, zoomando un’immagine o aprendo un documento di testo. Operazioni semplici, ma per le quali in futuro potrebbe non essere più necessario cliccare su un mouse ma semplicemente guardare l’icona con i propri occhi: a giovarne saranno in molti, soprattutto coloro i quali soffrano di disabilità o problemi agli arti superiori.
Dalle sale cinematografiche ai computer di tutto il mondo il passo è lungo, ma presto la tecnologia per il riconoscimento degli input visivi potrebbe diventare realtà. Quanto realizzato finora da Tobii è solo un prototipo di laptop ancora in fase di evoluzione, che conferma però le potenzialità offerte da tale tecnologia e soprattutto le effettive possibilità di integrazione all’interno di un dispositivo di largo uso quali i computer. Le interfacce del futuro promettono così di essere sempre più naturali e meno legate all’utilizzo di periferiche di input in alcuni casi ostiche per i non esperti.
Il prossimo obiettivo è quello di ridurre costi e dimensioni dei dispositivi necessari ad implementare la tecnologia in questione all’interno dei computer per una diffusione su larga scala. Henrik Eskilsson, CEO di Tobii Technologies, spiega come potrebbe essere a tal fine necessario solo qualche anno di collaborazione con produttori che decidano di scommettere con decisione sul progetto. I sensori, infatti, sono attualmente troppo ingombranti per poter garantire un buon livello di mobilità, ma la via intrapresa sembra essere quella giusta.
Dai tradizionali mouse e tastiera si è passati gradualmente alle interfacce touchscreen nel corso degli ultimi anni. Il prossimo gradino potrebbe essere l’utilizzo di un sistema di riconoscimento visivo in grado di spostare il puntatore del mouse da un’area all’altra del monitor semplicemente con uno sguardo. Un sistema per l’interazione più semplice ed intuitivo, basato su un approccio tanto naturale quanto fino a pochi anni fa del tutto impensabile nell’ambito informatico.