Adobe potrà indignarsi pure, ma a quanto pare la strada scelta dal Web si discosta bruscamente e irrimediabilmente dalla tecnologia Flash, e gran parte della spinta proviene da Cupertino. Nelle scorse ore, infatti, Brightcove ha annunciato il supporto ad HTML5 per la sua apprezzata piattaforma di diffusione video, impiegata tra l’altro dal New York Times, da Virgin TV, Fox e Condé Nast.
Quando gli utenti accederanno ai siti del migliaio di importanti clienti Brightcove attraverso un iPad, tutto lo streaming video verrà automaticamente inviato in HTML5. Il presidente della società Jeremy Allaire ha affermato:
I nostri clienti voglio essere in grado di visualizzare i propri video su tutti gli schermi senza sacrificare la qualità, interattività e la monetizzazione che si aspettano dalla piattaforma Brightcove.[…] HTML5 è grandioso. È uno standard aperto profondamente radicato nella piattaforma mobile Apple. Flash non può raggiungere tali piattaforme per ragioni politiche e di business.
Certo al momento, così com’è, HTML5 non è in grado di sopperire a tutte le feature contemplate in Adobe Flash, come ad esempio nella gestione delle pubblicità, nella misurazione dell’audience, nella condivisione social o nei player personalizzati. Ecco perché i piani di Brightcove prevedono una rapida evoluzione della piattaforma per rendere virtualmente indistinguibile il rendering delle pagine basate su Flash rispetto a quelle che poggiano sul nuovo standard.
Stando alle dichiarazioni di intenti, per ottenere lo scopo occorrerà lavorarci su almeno fino alla fine dell’anno, ma le premesse sono ottime e vengono a costo zero per i clienti Brightcove, senza contare che incidentalmente la compatibilità è assicurata anche con Android.
In altre parole, ciò implica che per il giorno del lancio di iPad, testate del calibro del New York Times e del Time saranno già pronte ad offrire un’esperienza d’uso assolutamente completa per tutti gli utenti. Ed è sorprendente constatare che, se da una parte la strada intrapresa dal Web era già lastricata di HTML5 prima dell’arrivo di iPad, dall’altra bisogna riconoscere ad Apple il merito di aver accelerato pesantemente tale processo. L’iniziativa intrapresa da Brightcove è solo una delle tante: anche altre realtà come Ooyala o lo stesso YouTube stanno sperimentando da tempo il nuovo standard.