Assassin’s Creed Chronicles è una serie spin-off per Xbox One, PS4 e PC della famosa saga Ubisoft. Si tratta di un action-platform a scorrimento bidimensionale che strizza l’occhio alle dinamiche della saga tradizionale, con una grafica in stile cartone animato. Dopo il non eccezionale primo capitolo Assassin’s Creed Chronicles: China, rilasciato lo scorso aprile, la software house francese ha reso disponibile in formato digitale il secondo episodio India.
Il secondo capitolo è ambientato nell’India del XIX secolo, nel vivo del conflitto che vede l’Impero Sikh e la Compagnia britannica delle Indie Orientali contendersi il dominio del paese. Il giocatore, nei panni dell’assassino Arbaaz Mir, è chiamato a proteggere il diamante Koh-i-noor, un antico e importante manufatto appartenente alla Confraternita degli Assassini e fortemente bramato dai Templari, e che potrebbe essere nientepopodimeno che un Frutto dell’Eden. La narrativa viene veicolata da sgargianti sequenze dialogiche dalla grafica che ricorda l’arte murale indiana. Nonostante la qualità estetica degli intermezzi narrativi e la cornice storica indubbiamente affascinante, la trama di Assassin’s Creed Chronicles: India resta in superficie, limitandosi ad accompagnare il giocatore tra un livello di gioco e l’altro senza lasciare il segno.
Sebbene ad una prima occhiata India sembri la fotocopia di China, dopo un paio di livelli ci si accorge di come, invece, gli sviluppatori siano riusciti ad arricchire e perfezionare la formula di gioco. L’esperienza non ruota più unicamente attorno alle dinamiche stealth legate al superamento delle guardie, ma sono stati valorizzati altri elementi di gioco come il platforming, ed è stato attuato un consistente piano di diversificazione del gameplay tramite l’introduzione di nuove possibilità ludiche.
Con poche e semplici scelte mirate di game design, i ragazzi di Ubisoft hanno fatto di Assassin’s Creed Chronicles: India un prodotto più completo e variegato rispetto al suo predecessore China. Rimane il problema di un’intelligenza artificiale sottotono, camuffata però in qualche modo da una struttura dei livelli più complessa capace di mettere alla prova le capacità del giocatore a differenza del più accomodante primo capitolo.